[04/07/2006] Urbanistica

In Toscana un milione di ettari di bosco (di proprietà privata)

FIRENZE. Per gestire bene una risorsa prima è necessario conoscerla. Questo il senso del Rapporto sullo stato delle foreste in Toscana presentato da Regione ed Arsia. 1.086.016 ettari di bosco, che rappresentano oltre un decimo della superficie boschiva nazionale, con relativa grande offerta di opportunità sul piano economico, sociale ed ecologico.

Ma quasi il 90% è di proprietà privata e ciò complica il monitoraggio delle attività e il reperimento dei dati. Il bosco in Toscana è riferimento economico per quasi 5000 lavoratori ed è sottoposto a gestione pianificata almeno per i 111.193 ettari di proprietà della Regione Toscana. Bosco come fonte di reddito, che vede il legno come materia prima e le sue attività di trasformazione lungo la filiera con un peso economico rilevante (terzo posto per numero di aziende in Italia).

Importanti del resto, per la fonte di reddito che costituiscono, sono i prodotti non legnosi come funghi, tartufi, castagne, mirtilli. Nuovi impulsi poi possono arrivare dalla gestione di filiere di biomasse agroforestali a fine energetico e per questo è necessario sviluppare la ricerca e la formazione.

Sul fronte degli indicatori strettamente ambientali e di tutela i dati forniti sono sostanzialmente positivi: grandi estensioni boschive significano enorme capacità di immagazzinare CO2 atmosferica (130 milioni di tonnellate dato relativo ad uno studio del 1999) che pone la Toscana al primo posto tra le regioni italiane.

Il 9,58% dell’intera superficie regionale è costituito da aree protette, la maggior parte delle quali ricade in territorio forestale. L’8% delle piante presenti appartiene a 25 specie arboree sporadiche tutelate dalla Legge Forestale della Toscana (39/2000). Questi dati inducono a sviluppare una gestione forestale sostenibile.

Con questo intento la Regione ha aderito ai due principali schemi di certificazione: il Pefc (Programme for Endorsement of Forest Certification) e il Fsc (Forest Stewardship Council). Il bosco è importante anche per le numerose attività ricreative che vi si possono svolgere e che potrebbero condurre, se ben organizzate, a risultati economici di rilievo. In tal senso appare ancora non a regime un monitoraggio complessivo quantitativo e qualitativo che incroci domanda e offerta.

Dal quadro emerge un sistema forestale sostanzialmente in salute che però ha anche molti punti di debolezza come indicato dai ricercatori autori dello studio. Primo fra tutti la frammentarietà dei dati e la copertura non omogenea sul territorio. In un contesto dinamico il Rapporto servirà da primo riferimento per orientare le politiche in questo settore e integrarle auspicabilmente nel quadro generale.

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