[03/07/2006] Parchi

Vizi e virtù del parco monumentale delle Cascine

FIRENZE. Con i suoi 160 ettari il parco delle Cascine rappresenta l´area a verde pubblico più estesa della città di Firenze. Situato in riva destra d’Arno il parco ha la forma di una striscia pianeggiante di terreno lunga circa 3,5 chilometri e larga meno di 700 metri, che parte dall’abitato del centro storico, fino alla confluenza del fiume con il torrente Mugnone. Nel corso dei secoli il parco delle Cascine è stato luogo di caccia, agricoltura, zootecnia, ritrovo di mondanità e contemporaneamente di feste popolari e ancora oggi vede nel suo interno la coesistenza di numerose attività e servizi.

Dato che tra il 2001 e il 2002 si è parlato molto del Parco delle Cascine sia dal fronte istituzionale che non, in riferimento ad un quadro più ampio che è stato definito "Progetto Cascine" e nonostante che oggi l´area sia interessata da progetti importanti anche di livello europeo come RiverLinks, non appare ancora chiara l´identità futura del parco.

Abbiamo chiesto a Claudio Del Lungo, assessore all’ambiente del Comune di Firenze, cosa ne pensa l´amministrazione?
«Non c´è altra identità futura del Parco se non quella storica di un parco monumentale che è parte della storia di Firenze. I restauri conservativi realizzati in questi ultimi anni (anfiteatro, vialetti, otto vie, 721 nuovi alberi, fabbricati, ...) sono solo una parte delle cose fatte rispetto a quelle che sono ancora da fare».

Uno dei problemi storici del parco è stato sempre quelle delle molte funzioni che in esso ricadono, non sempre compatibili con un´area verde di interesso storico-ambientale che dovrebbe rappresentare il polmone della città. Per fare due esempi concreti, forse tra i più semplici almeno apparentemente, da risolvere: luna park e mercato settimanale. Si è discusso di un loro spostamento ma sono sempre lì...
«Per il luna Park era stato proposto lo spostamento a Castello. I giostrai avevano accettato, si sono ribellati alcuni cittadini abitanti della zona e nessuno ha sostenuto la scelta della giunta per cui è stato riportato alle Cascine. Su questo ognuno che è stato zitto ne ha una parte di responsabilità.
Sul mercato io non ho sinceramente mai sentito una pressione per il suo spostamento anche perché nessuno sa dove poter spostare un mercato di 500 banchi con adiacente area di parcheggio. I fiorentini non si lamentano, anzi vi si recano in massa. Il mercato non arreca danni particolari al Parco».

Tralasciando le questioni della sicurezza, un altro problema è rappresentato dalla mobilità interna al parco aperta al traffico privato. Inoltre, molte sono le infrazioni con violazioni delle aree pedonali segnalate quotidianamente anche dai cittadini. Qual è il piano d´intervento dell´amministrazione?
«Avevo proposto un telepass su via dell´Areonautica e via del Barco che consentisse il passaggio ai soli autorizzati. La gestione è diversa dagli altri telepass della Ztl e necessita di un software di targhe dedicato e una gestione e controllo separati, quindi molto costoso. Avevo presentato un progetto di recinzione che sarebbe stato finanziato dall´Ente cassa di Risparmio, ma la Sovrintendenza lo ha bocciato ... cosa devo fare?»

Gli aspetti gestionali. Fino a qualche anno fa la gestione quotidiana del parco era frazionata in 8 assessorati con in aggiunta la tutela della Sopraintendenza dei beni ambientali. Qual è la situazione attuale?
«Attualmente il Parco è gestito dalla direzione ambiente. I permessi per il mercato e il luna Park vengono rilasciati dallo sviluppo economico, gli impianti sportivi sono gestiti dallo Sport. Il progetto dell´azienda del parco è completato ed è alla attenzione del sindaco».

Per il futuro: considerando le peculiarità del parco delle Cascine dove dovranno convivere la proprietà privata insieme alle funzioni pubbliche del parco inserite almeno in un unico piano di programmazione e considerando la necessità di reperire risorse previste da un piano economico attinente alle funzioni, qual è a suo avviso l´assetto gestionale migliore? Si è parlato di Spa a maggioranza pubblica, di Istituzione, di affidare la gestione delle Cascine a chi gestirà il parco fluviale dell´Arno (Anpil)...»
«Non credo ad una società di capitali né ad una Anpil perché la legge sulle aree protette esclude i Parchi pubblici. L´unica alternativa è l´azienda del Parco delle Cascine ma i problemi gestionali sono notevoli e il rischio è di creare strutture che non hanno le risorse per gestire il Parco che costa ogni anno più di un milione di euro».

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