[30/06/2006] Urbanistica

Focus dell’Arpat su strumenti di monitoraggio e Vas

FIRENZE. Proseguono i focus organizzati da Arpat e dalle associazioni ambientaliste toscane sui grandi temi di attualità istituzionale. L’ultimo appuntamento è stato dedicato alla “Valutazione integrata degli effetti di piani e programmi a livello regionale e locale e degli strumenti di monitoraggio degli effetti anche alla luce delle norme sulla VAS del D.Lgs 152/2006”.

«La situazione attuale, in continuo cambiamento, lascia molti dubbi ed incertezze – ha introdotto Moreno Mugelli responsabile del settore strumenti di valutazione integrata e sviluppo sostenibile della direzione ambiente della Regione - e penso valga la pena di ripercorrere cronologicamente quanto è accaduto. Nel 2001 la Commissione europea emana un’importante direttiva, la 2001/42/CE, che rende obbligatoria la valutazione ambientale di piani e programmi. Il recepimento degli stati membri doveva avvenire entro il 22 luglio del 2004. La direttiva, salvo alcuni caratteri vincolanti, è caratterizzata come norma-quadro che lascia ampio spazio agli stati membri per il recepimento che può essere fatto o con nuova norma o adattando le esistenti. A livello nazionale nulla si è mosso. La Regione Toscana – continua Mugelli - considera il recepimento della direttiva come obiettivo prioritario per integrare l’ambiente in tutte le politiche e in tal senso modifica la LR. 49/1999, che norma in materia di programmazione regionale, con la L.R. 61/2004 e sostituisce la L.R. 5/1995 “Norme per il governo del territorio” con la LR. n° 1/2005».

«Rispetto alla prima - continua Mugelli - l’articolo 16 parla di una preventiva valutazione integrata sugli aspetti ambientali, territoriali, economici, sociali e della salute umana mentre il 16 bis istituisce il Nurv (Nucleo unico di valutazione regionale) che opera come supporto e coordina i processi di valutazione. La legge n° 1 di governo del territorio predispone una valutazione integrata di tutti gli atti di governo del territorio della Regione compresi i Piani degli altri livelli istituzionali come province, comuni…».

Le Leggi rimandano a regolamenti in cui si ha il vero recepimento della direttiva comunitaria. Praticamente pronte le bozze del regolamento disciplinare, il manuale degli effetti attesi, il testo sulle procedure di partecipazione della legge n° 49, esce il D.Lgs 152/06 che ha forti discordanze anche amministrative con il lavoro fatto dalla Regione Toscana ed è difficile portare a buon fine l’iniziativa intrapresa. La parte del testo unico che riguarda Via e Vas dovrebbe entrare in vigore a metà agosto (salvo slittamenti ndr).

«Secondo questa norma tutti i piani e programmi regionali e non solo, in assenza di regolamento attuativo e secondo le misure di salvaguardia, dovranno seguire le procedure amministrative dei piani statali: cioè andare in visione al Ministero dell’Ambiente, alla commissione tecnico consultiva sulla valutazione e se entro 60 giorni non c’è nessun parere di conformità espresso, vale il silenzio/rifiuto. Il testo unico –prosegue Mugelli- opera un ribaltamento completo della filosofia della direttiva. Non più un supporto decisionale pubblico ma un processo amministrativo esterno al proponente del Piano che lo valuta quando è definito e non in progress come diceva la direttiva. I piani che riguardano aspetti importanti della vita dei cittadini avrebbero bisogno di tempi e modi diversi per la valutazione. La Regione Toscana - conclude Mugelli - non sposa l’idea che la VAS sia un procedimento amministrativo e quindi non ha intenzione di rivedere i testi delle leggi (L.R n° 1 e L.R 49), ciò significherebbe avvallare il Testo Unico, ma intende operare sui regolamenti».

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