[29/06/2006] Comunicati

Matteoli a greenreport: «L´ambientalismo antropocentrico qualifica la destra e piace alla sinistra»

ROMA. nei giorni scorsi l´ex ministro dell´Ambiente, Altero Matteoli (che ora è capogruppo dei senatori di An e sindaco di Orbetello), è stato nominato presidente dell´associazione ambientalista Ambiente e/è vita.

Senatore Matteoli, cosa l’ha spinta ad assumere l’incarico dell’associazione Ambiente e/è vita?
«All´ associazione mi lega un profondo affetto e una grande vicinanza di ideali. Sono stato testimone della sua nascita e ne ho seguito la crescita in tutti questi anni. Mi e´ sembrato giusto dopo la scomparsa dell´ on. Sospiri di portare così avanti il lavoro da lui iniziato con passione e dedizione a favore di un ambientalismo non ideologizzato e a misura d´ uomo».

Ambiente e/è vita è un’associazione ambientalista e non di sinistra, un caso per lo meno raro in Italia. Come si coniuga l’ambientalismo con un’ispirazione politica che guarda a destra?
«L´ appropriazione che ha fatto la sinistra dei temi dell´ ambiente la potremmo definire una "appropriazione indebita". L´ ambiente riguarda infatti la nostra vita, il nostro futuro e il futuro dei nostri figli, non può essere quindi ne´ di destra ne´ di sinistra, ma appartiene a noi tutti, è un patrimonio culturale comune, l´ ambiente come piace dire oggi, è bipartisan».

Ambiente e/è vita parla di “centralità dell’uomo nei processi naturali”. Cosa s’intende con questa formula?
«L´ambientalismo cui aderisce Ambiente e Vita e cui aderisco anche io è un ambientalismo antropocentrico che mette l´uomo al centro del sistema e crede che l´uomo con la sua intelligenza e le sue capacità riesca a tutelare l´ambiente e a risolvere le criticità ambientali. Questo ambientalismo antropocentrico che è stato un punto qualificante della destra mi sembra che ora sia sposato anche dalla sinistra: il presidente di Legambiente dalle colonne del Foglio dice infatti di credere in un ambientalismo antropocentrico».

Non pensa che il dogma della crescita illimitata sia in contraddizione con la sostenibilità dello sviluppo?
«Lo sviluppo sostenibile è una delle grandi scommesse del nostro secolo. L´ ambiente deve essere infatti uno degli elementi fondamentali di ogni strategia di sviluppo e deve diventare una opportunità di sviluppo».

Un’ultima domanda: cosa pensa della contrarietà di tutto il mondo ambientalista e di gran parte dell’associazionismo economico (ad esclusione di Confindustria) verso la legge delega da lei fatta approvare in extremis nella precedente legislatura?
«L´ unico collante che sembra tenere unito il governo di centro sinistra è quello della cancellazione delle riforme fatte dal Governo Berlusconi e anche il Codice dell´Ambiente fa parte di una di quelle riforme da cancellare».

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