[28/06/2006] Consumo

Reach, via libera dai ministri europei dell´ambiente

ROMA – Grande preoccupazione tra le associazioni non governative per la posizione comune del Consiglio Ue sulla futura legislazione sulle sostanze chimiche (Reach) approvata dai ministri dell´ambiente europei. Per Altroconsumo , Ambiente e Lavoro , A.m.i.c.a., Amici della Terra, Green Cross Italia, Greenpeace, Ires, Legambiente, Medicina democratica, Movimento difesa del cittadino e Wwf «non si protegge la salute delle le persone e dell´ambiente dalle sostanze chimiche tossiche. Le scappatoie contenute nel testo del Consiglio fanno addirittura sorgere seri dubbi sul fatto che Reach costituirà un miglioramento dell´attuale legislazione in materia di sostanze chimiche».

Le associazioni mettono in evidenza che «la posizione comune del Consiglio non prende in considerazione la posizione espressa in prima lettura dal Parlamento europeo sulla sostituzione delle sostanze chimiche pericolose con alternative più sicure, dove possibile».

Questo consente che sostanze chimiche cancerogene, tossiche ai fini della riproduzione (es. lo ftalato Dehp) e distruttrici del sistema ormonale (es. il bisfenolo A) rimangano sul mercato, anche se esistono alternative più sicure. Se questa scappatoia dovesse rimanere nel testo finale, precisano le associazioni, Reach rappresenterebbe un ben piccolo cambiamento rispetto all´attuale e imperfetto sistema che non controlla le sostanze chimiche più pericolose e impedisce a prodotti innovativi più sicuri di entrare sul mercato».

Il testo approvato ridurrebbe drasticamente le informazioni di sicurezza sulle sostanze chimiche che i produttori saranno obbligati a fornire, in particolare per le basse quantità. Così, centinaia di sostanze chimiche potranno rimanere sul mercato senza informazioni sui pericoli per la salute.

E´ molto probabile che le principali tematiche da dibattere saranno la sostituzione e l´obbligo di responsabilità vincolante legalmente e a un maggiore accesso alle informazioni, quindi le Ong chiedono al Parlamento europeo a riconfermare l’appoggio «al principio di sostituzione nella seconda lettura. Solo quando questi principi verranno sostenuti – concludono le associazioni - dalle istituzioni dell´Unione europea che decidono in materia di Reach, i cittadini europei e l´ambiente beneficheranno davvero della nuova legislazione Ue in materia di sostanze chimiche».

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