[27/06/2006] Acqua

Pronta a partire la ventunesima edizione di «Goletta Verde»

ROMA. Stanno per partire Pietro Micca, Cattolica e Chicaboba Magnum, le tre barche della ventunesima edizione di Goletta Verde che navigheranno lungo le coste italiane e del bacino del Mediterraneo percorrendo oltre 310.000 miglia marine percorse, più di 900 tappe e 8.000 campioni d’acqua analizzati. Ma non ci saranno solo analisi della qualità delle acque di balneazione e monitoraggio degli scarichi non depurati, ma anche battaglie contro gli ecomostri, e bandiere nere ai pirati del mare, per segnalare i «nuovi pirati del mare»: amministrazioni, politici, imprenditori, società private che si sono contraddistinti per attacchi o danni all´ambiente marino e costiero. E poi valorizzazione della biodiversità, consegna delle cinque vele ai comuni premiati dalla «Guida blu» di Legambiente e Touring club (in Toscana Castiglione della Pescaia, Capalbio ed isola del Giglio) come luoghi di eccellenza, promozione delle aree marine protette e scoperta dei parchi del Mediterraneo.

Dal 28 giugno al 23 agosto, i laboratori mobili preleveranno circa 500 campioni ed eseguiranno su tutti le analisi previste dal il Dpr 470/82. Anche quest’anno i tecnici di Goletta Verde misureranno, oltre ai parametri microbiologici previsti dalla normativa, anche gli escherichia coli, nuovo parametro di riferimento nella direttiva europea 2006/7/Ce che gli stati membri dovranno recepire entro il 2008.

«La nuova direttiva europea in materia di balneazione che è stata approvata nel marzo scorso – ha detto Francesco Ferrante, direttore generale Legambiente – fa ben sperare per il futuro del nostro mare, perché stabilisce i presupposti per una maggiore efficienza nei controlli della qualità delle acque di balneazione. I nuovi parametri microbiologici indagati (escherichia coli ed enterococchi) sono quelli che da anni Goletta Verde, anticipando l’evoluzione della normativa, prende in considerazione per le proprie analisi, e i più affidabili per avere un quadro esauriente dello stato di salute del mare. Ora è necessario che l’Italia recepisca al più presto questa direttiva».

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