[27/06/2006] Rifiuti

Codice ambientale, Confindustria attacca il governo, Legambiente invece lo ringrazia

ROMA. Non piace a Confindustria l’annullamento dei decreti attuativi del nuovo codice ambientale, effettuato ieri dal governo. «Consideriamo grave, sbagliata e preoccupante – dice la vicepresidente di Confindustria Emma Marcegaglia (nella foto) – la decisione del ministro dell’ambiente di annullare l’efficacia dei 17 decreti attuativi del Codice ambientale già pubblicati in Gazzetta Ufficiale. È una scelta che contraddice la certezza delle regole e che nei contenuti va contro la semplificazione e la trasparenza. Ancor più preoccupante è la ventilata ipotesi di procedere da parte del governo alla sospensione dell’intero Codice ambientale attraverso proposte emendative a decreti in corso di conversione. Non può essere accettato né il metodo né il merito».

Il ministro Pecoraro Scanio ha motivato la sua decisione con il fatto che i decreti, firmati dall’ex ministro Matteoli in serie il 2 maggio, ovvero venti giorni dopo le elezioni politiche, non erano stati sottoposti al controllo preventivo della Corte dei conti. Secondo Matteoli il controllo non era necessario perché i provvedimenti non contenevano norme finanziarie.

«Tutto quello che può fermare l’attuazione del Codice ambientale è ben accetto», dice invece Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente commentando la stessa notizia. «L’abbiamo sempre detto – continua Della Seta – è un orrido giuridico, anche per i motivi per i quali il dicastero lo ha bloccato. Non si può licenziare una controriforma a colpi di fiducia, senza alcun confronto poi con le regioni che hanno comunque espresso parere negativo. Inoltre si sarebbe dovuto cercare un dialogo tra associazioni ambientaliste, sindacali e imprenditoriali che avevano espresso parere negativo».

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