[27/06/2006] Urbanistica

Il sindaco Silvia Velo: «Campiglia deve crescere nel turismo»

CAMPIGLIA MARITTIMA (Livorno). Dopo Piombino, oggi il piano strutturale d’area sarà presentato ufficialmente a Campiglia Marittima. Al sindaco Silvia Velo (nella foto), approdata anche alla Camera in occasione delle ultime elezioni politiche, abbiamo chiesto di spiegare quali sono gli elementi più significativi per il suo comune. «Il piano strutturale – dice – è un programma strategico, in cui si delineano scelte di fondo. Quelle puntuali sono invece rimandate al regolamento urbanistico. L’impostazione per Campiglia è la stessa degli altri comuni: un piano che punti sulla qualità, cercando di applicare alla lettera la legge regionale per contenere il consumo di suolo».

«Abbiamo censito tutte le zone critiche, dismesse o da delocalizzare – continua Silvia Velo – perché il territorio ha bisogno di crescere, soprattutto sul piano turistico, mentre dal punto di vista produttivo continueremo a puntare su Campo alla Croce, che per la sua collocazione tra 398 Aurelia e stazione ferroviaria risulta essere un’area logistica di pregio».

Per il sindaco di Campiglia «era oggettivamente impossibile partire anche insieme a San Vincenzo e Sassetta che avevano già il loro piano strutturale. Così come siamo già d’accordo che subito dopo l’adozione sarà avviata la fase di riallineamento, del resto San Vincenzo ha condiviso già da tempo l’impostazione del piano». Silvia Velo torna poi sull’esplosione della settimana scorsa: «E’ un episodio che non può e non deve accadere. Il presidente della società Parchi della Val di Cornia ha ragione a lamentarsi, perché l’attività di cava dovrebbe sparare a parco chiuso. In ogni caso abbiamo avuto un incontro con il direttore delle cave per cercare una soluzione».

«L’attività di cava attuale si svolge nell’ambito del piano di coltivazione e ripristino confezionato nel 2001 – conclude Silvia Velo – conforme al piano di coltivazione previsto dal precedente piano regolatore che recepiva quanto indicato addirittura nel 1994 nel Piano regionale delle attività estrattive. Questo per chiarire una volta per tutte non c’è stato nessun ampliamento dei perimetri dell’area di cava, la cui concessione scadrà nel 2016». Silvia Velo ha poi ricordato che una delle varianti che accompagnano il piano strutturale si pone come obiettivo di rifare gli impianti di frantumazione e di spostarli in una zona meno visibile: «Una parte addirittura nel piazzale di cava, dove i blocchi saranno fatti a pezzi e poi trasportati con un nastro sotterraneo nel nuovo impianto a valle, evitando il passaggio dei camion attraverso il parco».

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