[23/06/2006] Consumo

Crolla il consumo di frutta e verdura

ROMA. I consumi domestici di frutta e verdura calano vistosamente: in aprile rispetto allo stesso mese del 2005 «il calo è stato di quasi il 10 per cento, mentre, nel primo quadrimestre, nei confronti dell’analogo periodo dell’anno passato, la flessione è stata del 3,4 per cento». A diffondere i dat è la Confederazione italiana agricoltori (Cia) che sottolinea come la flessione «segna una drastica battuta d’arresto dopo una fase di ripresa delle vendite che, fino a marzo, aveva fatto ben sperare».

La frutta fresca cala in un anno dell’11,1%, le verdure e gli ortaggi freschi del 10,3% Secondo la Cia, la causa «è da ricercarsi negli elevati prezzi al consumo, soprattutto nel periodo delle feste pasquali. Insomma, la frutta, le verdure e gli ortaggi restano troppo cari, certamente però meno rispetto ai livelli vertiginosi raggiunti nel 2003 e nel 2004. E così gli italiani ne hanno drasticamente ridotto i consumi.
Sta di fatto che nel 2005 -segnala la Cia- il calo complessivo per il settore è risultato pari al 5 per cento, molto inferiore al crollo riscontratosi negli anni precedenti, con punte del 15 per cento».

Il tutto mentre i prezzi dell’ortofrutta sui campi sono da mesi in ribasso.
«Gli aumenti, purtroppo, si sono avuti – spiega la Cia - negli altri passaggi della filiera agroalimentare, dove si sono registrati incrementi superiori anche di 20 volte rispetto ai prezzi praticati dal produttore. I casi delle carote, del radicchio e dell’insalata, che dai campi alla tavola hanno subito aumenti di 25-30 volte, sono emblematici. Prodotti che hanno avuto al consumo rincari del tutto ingiustificati».

Aumentano però i costi produttivi (soprattutto quelli del carburante) e previdenziali, una situazione che ha determinato un taglio netto dei redditi agricoli: nel 2005 del 10,4%. Lo scorso anno per gli acquisti domestici di frutta si sono spesi circa 3 miliardi di euro, per gli ortaggi circa 2 miliardi.

«Oggi, comunque, ancora quattro nostri connazionali su dieci - sottolinea la Cia - non mangiano frutta e verdura almeno una volta al giorno. Una percentuale che si è praticamente raddoppiata rispetto ad dieci anni fa. Nel 1996, infatti, erano solo due italiani su dieci che non avevano quotidianamente sulle loro tavole ortofrutticoli».

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