[22/06/2006] Urbanistica

Per il Wwf la legge obiettivo è una «cattiva strada»

ROMA. Il Wwf fa le pulci alla cosiddetta legge obiettivo con il volume «La cattiva strada». «Si tratta – dice l’associazione – della prima ricerca monografica sul provvedimento, redatta da un gruppo di docenti di sette diversi atenei italiani (Camerino, Firenze, L’Aquila, Napoli, Reggio Calabria, Roma 3, Venezia), di professionisti e di esperti del Wwf Italia». Il libro esamina la rivoluzione normativa e procedurale prodotta dal governo Berlusconi e valuta i possibili impatti delle grandi opere sulla biodiversità.

I casi di studio presi in considerazione sono nove casi di studio per le infrastrutture strategiche: passante di Mestre, corridoio tirrenico nord, il corridoio tirrenico sud, il ponte sullo stretto di Messina, il quadrilatero umbro-marchigiano, l’alta velocità Torino-Lione, il terzo valico dei Giovi, le autostrade pedemontana lombarda e la Brescia-Bergamo-Milano. L’elaborato è accompagnato da quello che il Wwf chiama «un vero e proprio decalogo per il superamento della legge obiettivo che contiene un’analisi per punti dei meccanismi normativi, programmatori e finanziari derivanti dalla legge obiettivo e delle loro ricadute sul mercato dei lavori pubblici e sui meccanismi autorizzativi delle grandi opere e fornisce una serie di indicazioni e azioni prioritarie, che il Wwf vuole porre alla base della riflessione delle istituzioni e delle forze politiche e sociali, per superare i meccanismi semplificatori e derogatori affermatisi negli ultimi cinque anni».

Il libro verrà presentato a Roma, mercoledì 27 giugno, dal Dipartimento di studi urbani dell’Università «Roma 3» e Wwf. Seguirà una tavola rotonda sul tema «Per il superamento della legge obiettivo» moderata da Paolo Avarello, della facoltà di architettura dello stesso ateneo. nterverranno: Paola Agnello Modica, segreteria confederale Cgil; Giuseppe Nerio Carugno, capo di gabinetto del ministro dell’ambiente; Stefano Lenzi, responsabile ufficio legislativo Wwf Italia.

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