[21/06/2006] Parchi

Primo giorno del nuovo commissario del parco

PORTOFERRAIO (Livorno). Primo giorno elbano per il nuovo commissario del parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, Giuseppe Carugno, che ha prima incontrato la Comunità del parco e successivamente gli organi di informazione.

«Io sono anche il capo di gabinetto del ministero dell´ambiente – ha esordito Carugno – e la mia nomina deriva dalla particolare attenzione del ministro Pecoraro Scanio
per questo parco. Sono stato nominato per cercare di dare un segnale di novità nei rapporti tra ministero, parco e comunità del parco».

Il commissario ha poi spiegato il senso della riunione mattutina con enti locali, province e regione: «Si vuole dare particolare attenzione al ruolo della Comunità del parco, per questo ho incontrato i sindaci dell’Arcipelago, con loro bisogna iniziare un percorso innovativo e di condivisione».

Quali le priorità da affrontare?
«Ho un mandato limitato nel tempo, ma la prima priorità è certamente quella di varare con l’accordo di tutti il piano del parco ed il piano di sviluppo economico e sociale. Lo faremo attraverso una concertazione totale, per innestare un metodo di gestione nuovo».

Quali sono le emergenze che ha trovato al parco?
«Le emergenze riguardano alcune realtà specifiche che mi sono state segnalate stamani dagli amministratori: cinghiali, Pianosa, alghe prima di tutto. Ho chiesto ai sindaci di rappresentare le loro priorità per risolverle in breve periodo. Ma alcune richiedono tempo, per esempio per i cinghiali bisogna condividere i progetti di intervento con l’Istituto nazionale per la fauna selvatica».

Ci sono problemi che si possono risolvere rapidamente?
«Per la sede del parco è già oggi possibile un accordo con il sindaco di Portoferraio per risolvere il problema in due settimane. Si stanno studiando alcune alternative».

Quindi è abbandonato il progetto dell’utilizzo dell’ex caserma della Guardia di finanza che ha portato allo scontro parco-comune?
«La Gdf è una delle soluzioni possibili, ma si sta prendendo in considerazione anche altro».

Fino a quando pensa di rimanere in carica?
«Il provvedimento di nomina è fino al 31 luglio, ma c’è una buona intesa tra regione e ministro e il nuovo presidente potrebbe essere trovato anche prima».

Ha ereditato una situazione difficile?
«Questo mi pare un parco di grande potenzialità, bisogna far funzionare la gestione del parco perché queste potenzialità si sviluppino ancora di più, perché il parco non sia visto come un vincolo allo sviluppo».

Lei ha detto che concorderà coi comuni le modifiche al piano del parco, anche quando le loro osservazioni chiedono la diminuzione di vincoli e tutele ambientali?
«Il Piano deve consentire la tutela, ma nell’ambito di questa tutela non debbono essere negate le esigenze di sviluppo dei comuni e degli altri attori sociali. E credo che a svolgere la valutazione su quale sviluppo serva debbano essere i comuni. Il parco deve però essere attento che non si vada oltre la necessità di tutela».

Dopo i comuni intende sentire anche le categorie economiche e gli ambientalisti, che sul piano del parco hanno fatto osservazioni più puntuali di quelle degli enti locali?
«Cerchiamo di dare la voce a tutti, ma oggettivamente non sarà possibile, non ho tempo di girare paese per paese ed isola per isola. La volontà è di concertare, di sentire tutte le voci, con l’augurio che sia un arricchimento e non un conflitto».

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