[19/06/2006] Parchi

Barriera corallina devastata dall´uomo

SYDNEY (Australia). Negli ultimi trent’anni, l’uomo ha arrecato alle barriere coralline danni maggiori quelli che sono stati causati nei 220 mila anni precedenti. Lo afferma uno studio compiuto in Australia dal Centro di eccellenza per gli studi sulle barriere coralline e dall’Università del Queensland, pubblicato sulla rivista scientifica «Ecology Letters». Secondo il professor John Pandolfi, coordinatore della ricerca, la scoperta più preoccupante è che i banchi corallini dei tempi moderni sono dominati da specie animali e vegetali diverse rispetto al passato. «I banchi corallini – spiega – hanno mostrato una persistenza straordinaria per decine di migliaia di anni. La nostra maggiore preoccupazione è che l’impatto umano ha spinto questi ecosistemi in condizioni completamente differenti, in cui sono molto più vulnerabili che mai».

Lo sviluppo costiero e la pesca eccessiva sarebbero le attività che più di altre hanno provocato guai. I ricercatori hanno analizzato i resti preservati di colonie coralline che hanno vissuto nel Caraibi in un passato che si estende fino a 220 mila anni fa. Analizzandoli, hanno potuto individuare quattro ere nella storia della barriera, durante le quali l’attività geologica ha più volte spinto il fondo marino verso la superficie, spazzando via le colonie coralline. Ogni volta, il fondo marino è stato ricolonizzato e la barriera corallina ha ricreato la sua struttura originaria, con le stesse specie zoologiche. Dopo gli anni 1970, tuttavia, i coralli Alkhorn (corna di alce) che avevano per millenni dominato i banchi corallini sono praticamente scomparsi, lasciando posto alle alghe ed ad altra flora marina.

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