[16/06/2006] Consumo

Ogm Assobiotech chiede la coesistenza

ROMA. Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, risponde duramente alle dichiarazioni di Roberto Gradnik, presidente dell’Assobiotech (aderiente a Federchimica) che polemizzava sulle richieste di coltivatori ed ambientalisti italiani per aree Ogm free e difendeva la coesistenza tra agricoltura biotech e tradizionale che la Ue sembrerebbe voler avallare. «Il principio di precauzione e il riconoscimento dei diritti degli agricoltori che chiedono di continuare a praticare l’agricoltura di qualità e non contaminata non sono scappatoie – dice Della Seta – avallare la coesistenza a tutti i costi è una politica suicida, alla quale il nuovo governo deve opporsi. La posizione comunitaria sulla coesistenza rischia di favorire la contaminazione transgenica, compromettendo definitivamente il futuro dell´agricoltura europea e italiana fondato sulla qualità, che oggi rappresenta un patrimonio economico e di biodiversità inestimabile. Ricorrere poi al cavallo di Troia della bioenergia per aprire alle colture geneticamente modificate nel nostro Paese sarebbe un grave errore».

15 regioni e oltre 2300 i comuni italiani sono già Ogm free per difendere 153 prodotti a marchio Dop e Igp e 353 Doc e Docg. L’Italia è anche al primo posto in Europa per produzioni tipiche (4.100 i prodotti agroalimentari tradizionali), e per le produzioni biologiche con 1.162.212 ettari, il 7% della superficie agricola. «E’ assolutamente necessario – conclude Della Seta – che il nostro governo assuma invece un ruolo di primo piano per spronare la Commissione europea a introdurre una soglia di “contaminazione accidentale” dello 0,1%, cioè pari al livello di rilevabilità, sia per tutte le sementi, sia per le produzioni biologiche».

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