[16/06/2006] Parchi

Perché Portofino deve restare un parco regionale

PISA. Dopo la pausa elettorale si torna a parlare della proposta di fare Portofino (nella foto) parco nazionale. Nulla di nuovo nelle motivazioni contenute nella Relazione alla proposta di legge ripresentata lo scorso 28 aprile da Realacci e Benvenuto. Di nuovo però c’è il quadro politico parlamentare di cui non sarebbe male tener maggior conto. Le motivazioni sono note ma è bene richiamarle anche per la loro fragilità.

Si dice: «non sono mancati alti e bassi nella vita del parco». E’ vero, ma forse questo non è accaduto nei parchi nazionali? I commissariamenti a tappeto hanno aiutato ad una migliore gestione?

Si aggiunge che le risorse del parco regionale scarseggiano. Vero. E i tagli corposi degli ultimi anni ai parchi nazionali ne hanno forse rimpolpato le casse?

La proposta prevede anche la revisione dei confini. Ma se è necessaria, per farla ci vuole forse il parco nazionale o una più incisiva consapevolezza e intesa politica regionale e locale?

Ma la proposta mostra maggiormente la corda e la sua più vistosa contraddizione laddove mira ad un´unica gestione terra-mare tenacemente osteggiata a suo tempo dal ministero. Intendiamoci l’idea è sacrosanta come più d’uno sostenne anche allora. Ma per questo non serve nessuna legge specie dopo la pronuncia della Corte dei Conti che ha detto chiaramente e senza possibilità di fraintendimenti che la legge 394 non esclude nella maniera più assoluta che i parchi regionali possano gestire aree marine.

E per essere ancor più chiari va detto che tale gestione non richiede neppure il ricorso alla Commissione di riserva, che è ormai un fossile normativo previsto dalla legge sul mare di 9 anni precedente la legge quadro sui parchi che ha affidato tale incombenza alle istituzioni e ad un nuovo tipo di enti.
Se si continua a farne uso anche nei parchi nazionali è solo perché il ministero di fatto così sottrae alle istituzioni regionali e locali la gestione di quelle aree.

E se tutto questo non bastasse a rendere più che scettici sul rilancio di una proposta che come è già accaduto in passato è servita solo a destabilizzare la situazione, va considerato che sul piano nazionale va rilanciato un discorso che investa il complesso dei parchi nazionali e regionali perché stato e regioni in ‘leale collaborazione’ assicurino a tutti i parchi su un piano di pari dignità il sostegno indispensabile. Altrimenti metteremo solo in competizione parchi che di tutto hanno bisogno tranne che di farsi la guerra per portare a casa qualche soldo in più.

* L´onorevole Renzo Moschini fa parte dell´Osservatorio dei parchi europei

Torna all'archivio