[14/06/2006] Acqua

Stop al mercurio, la Toscana sorvegliato speciale

ROSIGNANO (Livorno) – Legambiente ha lanciato la versione italiana della campagna europea Zero Mercury (www.zeromercury.org) dell´European environmental bureau che fa parte di un progetto globale che ha come obiettivo l´annullamento o la forte riduzione delle emissioni, della domanda e dell´offerta di mercurio, con lo scopo di minimizzare le concentrazioni di mercurio nell´ambiente da tutte le fonti che possiamo controllabili e che applica la strategia comunitaria sul mercurio approvata nel 2005.

Zero mercury prevede 20 azioni, tra cui: modi, tempi e luoghi di stoccaggio, smaltimento del surplus delle scorte di mercurio presenti al 2008 e non oltre il 2011, data in cui il mercurio non potrà più esportato dall´Europa e saranno chiuse le miniere di estrazione del mercurio. Una delle aree indicate di più alta capacità produttiva è proprio la Toscana, ed in particolare Rosignano.

«L´obiettivo di Legambiente – si legge in una nota dell’associazione - e quello di sensibilizzare l´opinione pubblica, la politica, le aziende e i lavoratori sui gravissimi rischi, anche sanitari, che comporta la dispersione nell´ambiente del mercurio. Da anni è la riconversione degli impianti cloro-soda a tecnologia più pulita e lo smaltimento in sicurezza del mercurio in surplus. Grazie anche alle battaglie fatte dalla nostra associazione la gran parte delle principali aree industriali italiane sono state inserite nel "Programma nazionale di bonifica" del ministero dell´ambiente e della tutela del territorio, che ad oggi conta 50 siti inquinati su cui intervenire».

Zero mercury Italia terrà d’occhio anche lo stato di avanzamento delle operazioni di bonifica, la riconversione dei cicli produttivi inquinanti, la chiusura dei siti obsoleti e non ristrutturabil e la necessaria riconversione tecnologica ed ecosostenibile degli impianti cloro-soda con celle al mercurio.

Il Cigno verde spiega anche quali sono i pericoli derivanti da elevate dosi di mercurio: «Possono essere mortali per l´uomo, mentre dosi ridotte possono avere gravi effetti sullo sviluppo neurologico, sul sistema cardiovascolare, quello immunitario e sull´apparato riproduttivo. I processi biologici naturali possono trasformarlo in un composto tossico, detto metilmercurio, che colpisce soprattutto l´apparato celebrale e il sistema nervoso. Durante la gravidanza l´esposizione a questa sostanza, attraverrsando la placenta, può determinare il ritardo psicomotorio del nascituro. Il metilmercurio ha elevata capacità di accumularsi nei tessuti grassi e di concentrarsi nella catena alimentare. In ambiente acquatico le maggiori concentrazioni si raggiungono nelle specie al vertice della catena alimentare, e cioè tra i grandi predatori come il pesce spada o il tonno».

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