[14/06/2006] Energia

I Verdi esultano: «Era ora». D´Angelis: «Ok, ma si faccia presto»

FIRENZE. «In linea di principio, il ministro ha ragione. L’importante è produrre questo piano nel giro di pochi mesi, evitando tempi biblici». Erasmo D’Angelis, presidente della Commissione ambiente e territorio del Consiglio regionale, commenta così le notizie che arrivano da Roma sull’impostazione che Pecoraro Scanio intende dare alla vicenda dei rigassificatori.

«La domanda che mi pongo è la seguente: quanto tempo si impiegherà per redigere questo piano? Se è questione di pochi mesi, si può anche aspettare. Se invece si incorre in tempi biblici, allora i problemi aumentano. Penso, fra l’altro, che la giunta regionale approverà nella prossima settimana la prima bozza di Piano energetico regionale».

Chi invece non si mostra per niente sorpreso delle parole del ministro è il capogruppo dei Verdi al Comune di Livorno, Gabriele Volpi. «Avevamo parlato di questo con il ministro una settimana fa, avendo i riscontri che oggi diventano pubblici», dice, esprimendo soddisfazione per la posizione presa pubblicamente da Pecoraro. «Adesso vorremmo che si iniziasse a parlare anche a livello locale, dove finora c’è stata una chiusura completa – prosegue Volpi – rispetto all’impianto Olt, attendiamo i lavori della commissione internazionale». L’esponente verde livornese sostiene anche la necessità di andare a superare la centrale Enel di Livorno. «Più che riconvertirla a gas metano – dice – sarebbe bene riconvertire l’area e metterla a servizio del porto: è la stessa Enel a far trapelare, di tanto in tanto, l’intenzione di chiudere la centrale. Se ha bisogno di gas per riconvertire la centrale di Montalto di Castro, allora un eventuale rigassificatore potrebbe essere realizzato in quelle zone».

Soddisfazione anche da parte del consigliere regionale dei Verdi Fabio Roggiolani: «Non avevo dubbi che Pecoraro Scanio avrebbe preso una decisione del genere, che condividiamo in pieno. Anche perché questo è l’unico modo razionale per assumere decisioni: non si tratta comunque di una moratoria, ma semplicemente di mettere avanti la politica italiana e quindi un piano nazionale, rispetto alla testa di Lamberti (ex sindaco di Livorno, ndr) o ai proprietari di Solvay».

«È evidente - prosegue Roggiolani - che da questo punto di vista non è pensabile che in provincia di Livorno si giochi a volerne 3 quando per esempio nel piano energetico della Toscana ce n’è 1. Io credo che in tutto il Paese avremmo bisogno di un paio di rigassificatori sul Tirreno e di un altro paio sull’Adriatico, ma sarà appunto il piano energetico nazionale a stabilirlo. A quel punto potremo pensare dove farli».

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