[12/06/2006] Energia

Il decreto Bersani piace ai Verdi, meno a Legambiente

ROMA. Il pacchetto Bersani sull’energia approvato dal consiglio dei ministri per i Verdi dovrà essere integrato in Parlamento, visto che la delega dovrà essere votata dalle Camere. Ma il giudizio sembra positivo: «Per prima cosa – si legge in una comunicato del Sole che ride - sterilizza, a partire dal 1° gennaio 2007, l´incidenza dell´Iva sulla benzina, evitando che il governo guadagni sui rincari dei carburanti attraverso le accise».

Per Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Camera, «il ddl sull’energia presentato da Bersani è un atto importante che valuteremo con molta attenzione e a cui daremo il nostro contributo costruttivo. dovrà essere coerente con gli impegni internazionali assunti con il protocollo di Kyoto.
Sarà necessario apportare delle integrazioni per realizzare il piano di efficienza energetica, che l’Europa ci chiede da tempo, e che parta da misure per ottimizzare i consumi degli edifici di nuova costruzione».

Per il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio «il decreto sull´energia è un primo provvedimento. Ci saranno altri provvedimenti sulle rinnovabili, ma intanto in quello varato dal Consiglio dei Ministri c´è il solare, ci sono i biocarburanti, non c´è solo il termico ma anche il fotovoltaico, su cui sono previste misure di semplificazioni amministrative. Cercheremo di riaprire il discorso degli incentivi al fotovoltaico - ha spiegato il ministro - perché dopo la grande richiesta, si è esaurito il tetto di incentivi. Tra le novità anche una stretta fiscale per chi possiede auto di grossa cilindrata: il superbollo - ha spiegato il ministro dell´Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio – sarà inserito in uno dei decreti legislativi applicativi del ddl. E non sarà una tassa sui Suv (i gipponi) ma per promuovere la diffusione di veicoli efficienti a minore consumo. E’ previsto inoltre un fondo di 50 milioni di euro l’anno per tre anni per compensare le comunità locali che decidono di ospitare infrastrutture come i rigassificatori o gasdotti».

Per i Verdi è essenziale «rompere il monopolio dei petrolieri nella commercializzazione dei carburanti» e propongono per questo l’eliminazione del contingentamento fissato dall’Ue sulla produzione e il commercio dei biocarburanti.

Legambiente invece critica il decreto Bersani: «Nell’attuale situazione di emergenza finanziaria – dice il presidente nazionale di Legambiente, Roberto Della Seta – è un errore destinare 50 milioni di euro a compensare i comuni che ospitano i rigassificatori, ed è ancora più sbagliato non sbloccare lo sviluppo del solare fotovolatico. I rigassificatori sono necessari ma per convincere le comunità locali ad ospitarli non serve regalare ai comuni una manciata di milioni, che poi sarebbero usati chissà come, ma occorre piuttosto vincolare i progetti a interventi concreti di bonifica e risanamento ambientale. Quanto alle energie rinnovabili, è preoccupante che nel decreto manchi lo sblocco del tetto alle domande per nuovi impianti di solare fotovolatico: le richieste presentate finora superano largamente l´obiettivo fissato, questo dimostra che il mercato è pronto al fotovoltaico e che andrebbe incoraggiato, non frenato».

A Legambiente sono invece piaciute le assicurazioni di Pecoraro Scanio sui provvedimenti specifici in tempi rapidi per gli incentivi alle rinnovabili: «la nostra richiesta al governo – dice della Della Seta - è semplice. il problema non è racimolare qualche risorsa in più per l´energia pulita ma individuare nello sviluppo delle rinnovabili e nel miglioramento dell´efficienza energetica le condizioni decisive per rendere l´Italia meno dipendente dal petrolio e ridurre le bollette a carico di famiglie e imprese. Insomma, puntare sul risparmio e sulle energie pulite non è solo un favore fatto all´ambiente ma la strategia decisiva per combattere il rischio di declino economico e competitivo del nostro Paese».

(Nella foto: il ministro Pierluigi Bersani)

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