[18/01/2006] Rifiuti

Regini: Termovalorizzatori necessari almeno nella fase di transizione

FIRENZE. «I contributi e le segnalazione da parte dei comitati sono sempre bene accette e del resto credo che la consultazione che si è aperta tra istituzioni e cittadini, sia assolutamente corretta». Paolo Regini, presidente della commissione ambiente di Cispel Toscana, interviene sulla “guerra degli inceneritori” che secondo la rete dei comitati dovrebbero essere gradualmente smantellati lasciando spazio agli impianti di trattamento a freddo.

«Nella piana abbiamo un fabbisogno complessivo di smaltimento dei rifiuti di circa 1300 tonnellate giorno – continua Regini - Partendo da questo dato bisogna intervenire per migliorare gli impianti esistenti nel modo più attento possibile all’ambiente,.guardando anche allo smaltimento a freddo, che conosciamo da tempo e che per esempio abbiamo avviato in via sperimentale a Viareggio».
Il problema però secondo Regini è di quantità. «Il trattamento a freddo funziona su determinate quantità – dice – anche noi vogliamo la riduzione della produzione dei rifiuti e limitare l’uso degli inceneritori, ma sappiamo bene che per un’area come quella della piana c’è bisogno della raccolta differenziata, c’è bisogno degli inceneritori, che se di nuova generazione sono estremamente sicuri dal punto di vista della salute e dell’ambiente, e c’è bisogno anche di discariche per la quota residuale».
Paolo Regini si concede poi anche una riflessione in prospettiva. «La Regione ha posto obiettivi che definire ambiziosi è un eufemismo – afferma il presidente della commissione ambiente di Cispel – arrivare al 55% di raccolta differenziata e a ridurre i rifiuti del 15%. Si tratta di numeri grandissimi e di un impegno molto gravoso, per il quale è necessario agire su tanti tasti e lavorare tutti insieme: Regione, istituzioni, aziende e cittadini. Per questo ritengo che siano molto importanti i contributi che possono dare i comitati. Certo, se poi devo dare un giudizio sul 25% che secondo Bertini potrà essere recuperato con trattamenti a freddo, qualche dubbio ce l’ho: mi pare francamente una stima molto ottimistica e in ogni caso si parla di obiettivi a 10 anni, per cui gli inceneritori resteranno comunque fondamentali».
Paolo Regini ne approfitta però per segnalare anche un problema non da poco: «Lo stesso meccanismo delle differenziate non è semplice da affrontare – conclude – prima di tutto perché aumentare la percentuale significa anche andare a gravare economicamente sulle comunità, ma soprattutto significa per esempio agire sull’organico. E noi già oggi troviamo enorme difficoltà a vendere l’organico».

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