[09/06/2006] Consumo

Marevivo, Oceana e Guardia Costiera si alleano contro le spadare

ROMA. L’uso delle reti derivanti «spadare», vietato dall’Unione europea sin dal 2002, è ancora diffusissimo. «Solo nelle prime settimane dell’avvio della stagione di pesca al pescespada – dice Marevivo – la Guardia costiera ha sequestrato oltre 180 km di spadare, che si vanno ad aggiungere agli 800 km sequestrati nel 2005. Le spadare sono autentiche barriere che possono raggiungere la lunghezza di 20 km, e che provocano il cosiddetto “effetto muro” catturando tutto ciò che vi finisce dentro, oltre alle specie bersaglio come pescespada e tonno anche delfini, capodoglio, balenottere,
tartarughe e squali. Tra il 1971 ed il 2003 oltre 230 capodogli sono rimasti vittime delle spadare».

Per questo Marevivo, Oceana e Guardia costiera hanno deciso di operare insieme contro le reti illegali. Le due organizzazioni ambientaliste, per potenziare lo sforzo repressivo della Guardia Costiera, hanno offerto la propria rete di esperti ed attivisti di Marevivo e le segnalazioni effettuate dall’imbarcazione di Oceana che sta pattugliando le acque italiane. La campagna di avvistamenti nel Tirreno centrale realizzata da Oceana nel 2005 aveva messo in luce un preoccupante ritorno delle spadare. «Furono documentate – dice l’associazione ambientalista – 37 imbarcazioni con a bordo le reti illegali, di cui ben 18 risultavano fra quelle che avevano percepito i contributi dello stato e dell’Ue per la riconversione delle spadare. I dati raccolti sono stati trasmessi alla Commissione, al Parlamento e all’ufficio frodi dell’Unione Europea a cui è stata denunciata l’inadeguatezza della normativa italiana e l´assenza di sanzioni efficaci in grado di risolvere in maniera definitiva il fenomeno».

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