[18/01/2006] Rifiuti

«Approvare il Reach senza cedere alla lobby della chimica»

ROMA. «Il regolamento Reach potrebbe essere il più importante provvedimento di natura ambientale nonché uno dei più importanti dal punto di vista della politica industriale approvato dall’Unione Europea in tutta la sua storia». Lo dice il direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante, aggiungendo che «l’affermazione è forte ma non deve sembrare eccessiva, ma purtroppo il condizionale è d’obbligo».
«L’importanza strategica del Reach – spiega il direttore di Legambiente – risiede nel fatto che se approvato senza ulteriori cedimenti alla potentissima lobby della chimica potrebbe comportare una vera e propria rivoluzione in un settore così importante che probabilmente segnerebbe la strada per tutto il sistema industriale europeo. In poche parole, a partire dalla difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini, si comincerebbe a costruire un sistema di regole che potrà spingere in una direzione davvero innovativa il sistema delle imprese. Una scelta, quella dell’innovazione che, tra l’altro, è l’unica in grado di consentire ai singoli Paesi e all’Europa nel suo insieme di competere nella globalizzazione».
«Si riuscirà – si chiede Ferrante – ad ottenere questa vittoria che sarebbe davvero storica? L’esito non è scontato: le lobby potenti e ricche continueranno a lavorare da qui all’autunno prossimo per ottenere ulteriori annacquamenti della direttiva che ne stravolgerebbero il senso. E in questo ruolo negativo si è purtroppo distinta la nostra Confindustria, che si è schierata a difesa di un industria arretrata e sino adesso ha perso un’ennesima occasione per mettersi alla guida di un processo innovativo».
«Il movimento ambientalista – conclude il direttore di Legambiente – deve quindi impegnarsi a difesa del Reach, innanzitutto spiegando quale la questione ai cittadini e poi invitandoli alla mobilitazione. Intanto un appello a sostegno di quest’azione è stato lanciato da un vasto arco di forze e si può sottoscrivere anche on line dalla home page di www.legambiente.com».

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