[08/06/2006] Trasporti

Libro verde Ue apre la consultazione sulla nuova politica marittima integrata

BRUXELLES (Belgio). La Commissione europea ha pubblicato il libro verde «Verso la futura politica marittima dell’Unione: oceani e mari nella visione europea» che lancia la più ampia consultazione della storia dell’Ue per chiede ai cittadini quale rapporto intendono avere con il mare. «L’audizione – si legge in una nota dell’Ue – risponde alla crescente consapevolezza sia del ruolo vitale che il mare già svolge quale elemento fondamentale della prosperità dell’Europa sia del potenziale che offre in termini di maggiore occupazione e benessere. I risultati della consultazione aiuteranno la Commissione a definire una nuova visione per una politica marittima integrata».

Il libro verde parte da alcune domande: «L’Europa può permettersi di gestire i mari e gli oceani con un approccio settoriale e frammentario? Oppure è giunto il momento di istituire una politica marittima realmente integrata in grado di liberare il potenziale non ancora valorizzato in termini di crescita e occupazione, rafforzando al tempo stesso la protezione dell´ambiente marino? E se scegliamo questa seconda alternativa, come dovremmo procedere?».

Per il presidente della Commissione José Manuel Barroso «da lungo tempo l’Europa trae beneficio dalle attività marittime». «Tuttavia – è opinione di Barroso – i mari e gli oceani potrebbero essere sfruttati meglio per aumentare la prosperità e il benessere degli europei. Il Libro verde offre la possibilità di riflettere insieme su quale sia la strategia migliore da seguire. Invito tutti a esprimere la propria opinione sul futuro di una politica marittima per l’Unione capace di creare occupazione e proteggere allo stesso tempo l´ambiente marino».

Trasporti, navigazione, commercio, industrie costiere e porti, produzione di energia in mare, tradizionale e alternativa, pesca, acquacoltura, ricerca marina e il turismo, anche se dipendono tutti dalla stessa risorsa, sono attività umane che interagiscono fra loro ed hanno un impatto sull’ambiente marittimo. Operano in modo isolato, ognuno con proprie strutture, con una visione specifica e regole proprie. Il libro verde punta su interconnessione e interdipendenza tra questi diversi settori e sui legami spesso ignorati dalle procedure esistenti. Per esempio, segnala come «lo sviluppo delle infrastrutture portuali debba tenere conto della protezione degli ecosistemi locali, della promozione dell’acquacoltura costiera, dello sviluppo del turismo e dei vantaggi della crescita economica attraverso il commercio con l’estero».

Il documento Ue mostra come pesca, navi portacontainer, diporto, compagnie petrolifere e centrali eoliche debbano «lottare fra loro per trovare lo spazio necessario per le loro attività nelle nostre acque sempre più affollate». Joe Borg (nella foto), Commissario europeo per la pesca e gli affari marittimi, ha detto: «Quanto più le attività marittime aumentano e si diversificano, tanto maggiore diventa la necessità di coordinamento e pianificazione per evitare conflitti e ottimizzare i vantaggi offerti dal mare. Adottando un approccio globale potremmo combinare la crescita economica con un’effettiva protezione dell’ambiente marino e una maggiore partecipazione dei soggetti interessati. Si tratta di un progetto in cui gli Stati membri, le regioni, le industrie, le Ong e l’opinione pubblica hanno tutto l´interesse a trovare la migliore via da seguire in futuro nei nostri rapporti con il mare».

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