[08/06/2006] Urbanistica

La Corte di giustizia europea contro le deroghe alla caccia

BRUXELLES. Tempi duri per i cacciatori di fringuelli. La corte di giustizia Ue chiede si è pronunciata sulla controversia che oppone il Wwf ed altre associazioni alla regione Lombardia sulla deroga per la caccia di fringuello e peppola protetti dalla direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici.

La corte precisa che «l´art. 9 (n. 1, lett. c) della direttiva autorizza gli Stati membri a derogare al regime protettivo previsto per consentire in condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo la cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità» e, aggiunge la sentenza, “impone agli Stati membri, di garantire che, in tutti i casi di applicazione della deroga ivi prevista e per tutte le specie protette, i prelievi venatori autorizzati non superino un tetto conforme alla limitazione, imposta da tale disposizione, dei detti prelievi a piccole quantità».

Quindi al momento del recepimento della direttiva 79/409 gli stati membri dovevano garantire che sommando regione a regione non fosse superato il tetto di «piccole quantità» previsto per ciascuna specie protetta fissato per le specie per tutto il territorio nazionale.

La Corte sottolinea «l´obbligo incombente agli Stati membri di garantire che i prelievi di uccelli siano effettuati solo in «piccole quantità», così come recita l´articolo esige che i procedimenti amministrativi previsti siano organizzati in modo tale che tanto le decisioni delle autorità competenti di autorizzazione dei prelievi in deroga, quanto le modalità di applicazione di tali decisioni siano assoggettate ad un controllo efficace effettuato tempestivamente.

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