[07/06/2006] Acqua

An chiede chiarezza sulla situazione di Publiacqua

FIRENZE. Le condizioni economico-finanziarie, la riorganizzazione interna di Publiacqua e la situazione della depurazione e della potabilizzazione dell’acqua dopo i 2,1 milioni di euro di sanzione da parte dell’Ato sono i temi al centro dell’interrogazione che i consiglieri comunali fiorentini di An Gaia Checcucci e Jacopo Cellai hanno presentato al sindaco Domenici.
«Esprimiamo preoccupazione – sostengono i due rappresentanti dell’opposizione – per la mancata trasmissione di informazioni, da parte di Publiacqua, che non consente all’ente d’ambito di esercitare quel controllo di gestione, che è l’unica attività in grado di permettere la verifica del rispetto del contratto di servizio da parte del gestore, e per gli insufficienti standard organizzativi ed il mancato raggiungimento degli standard di servizio e le carenze di servizio».

I due consiglieri vogliono chiarimenti anche per quanto riguarda «una riorganizzazione interna che starebbe avvenendo nell’azienda, ed in particolare – dice Gaia Checcucci - di una divisione dell´attuale settore per la potabilizzazione-depurazione, ad oggi insieme, in due settori distinti con relative posizioni dirigenziali assegnate ex novo alle due divisioni». Altra questione posta dai due esponenti del centrodestra è la conferma di quelle informazioni che «porterebbero ad una distribuzione del personale che lavora al depuratore di San Colombano nei Comuni del Chianti, con una prevedibile compressione dei turni che attualmente vengono fatti all´impianto per ridistribuirli altrove e con le comprensibili conseguenze negative che potrebbero derivarne in termini di servizio e sicurezza».

C’è poi la vicenda della depurazione e potabilizzazione dell’acqua e le decisioni dell’amministrazione per tutelare i cittadini, dato che «l’impianto di depurazione non è ancora completato e l´attuale collettamento - si legge nell´interrogazione - lascia fuori dalla depurazione gli scarichi in Arno di circa 150.000 abitanti con preoccupanti livelli di qualità delle acque reflue e ciò potrebbe avere pesanti ripercussioni sulla qualità di potabilizzazione delle acque stesse».

I due esponenti di An Gaia Checcucci e Jacopo Cellai chiedono anche di rivedere le tariffe dell’acqua «a cominciare dal prossimo triennio, eliminando la parte del canone di concessione, per l´utilizzo delle infrastrutture da parte del gestore, che non riguarda i mutui pregressi e non trasferiti al gestore».

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