[06/06/2006] Comunicati

Fabbri: «Proroga per i tempi di recepimento della legge delega»

ROMA. Il primo intervento del ministero dell’ambiente della tutela del territorio si indirizza subito verso il risparmio e l’efficienza energetica: un finanziamento già deliberato di 100 milioni ai quali si aggiungono altri 25 milioni per il solare termico e 40mila euro per le politiche della mobilità. «Si tratta di un primissimo piano anti sprechi – ha spiegato il capo della segreteria tecnica del ministero Fabrizio Fabbri – stiamo verificando la possibilità di usarli come un fondo di garanzia per i finanziamenti, un fondo "a rotazione" per mantenere un livello di intervento più ampio e usare i 100 milioni di euro per progetti a catena».

Questi incentivi saranno destinati anche alla produzione di energia da rifiuti?
«No assolutamente no, a meno che non si tratti di energia prodotta da biogas attraverso degli impianti di digestione anaerobica della frazione organica. Noi ci siamo sempre opposti contro i finanziamenti a questa pratica della termovalorizzazione, che oltretutto continua a essere incentivata anche sotto forma di certificati verdi e altro... Le risorse vanno investite nelle attività di efficienza e risparmio e nelle fonti rinnovabili, quindi provvederemo anche a correggere il sistema dei certificati verdi».

Il decreto che è in vigore dal 31 maggio, però, incentiva e favorisce proprio l’uso dei rifiuti come fonte rinnovabile.
«Il decreto legislativo è oggetto di revisione, e noi come Verdi e come centrosinistra lo abbiamo sempre contestato. Dobbiamo lavorare per mettere le mani subito sulla legge delega cambiandone concretamente l’impostazione partendo da un processo di condivisione con le regioni, che non c’è stato nel precedente governo».

Intanto però il decreto è già in vigore .
«Sì, ma noi prorogheremo i termini del 30 giugno per il recepimento della legge da parte delle amministrazione locali».

Quindi è stato deciso quale strumento utilizzare per fermare e riscrivere la legge delega, si parte con questa proroga?
«Diciamo che questo è l’orientamento: prorogando i termini non annulleremo il testo ma avremo il tempo per lavorare bene, prendendoci i due anni di tempo previsti dalla stessa legge delega per riscriverla completamente»

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