[05/06/2006] Energia

Greenpeace: i vitigni dello champagne a 10 chilometri dalle acque radioattive

ROMA. Dopo le mucche nucleari lo champagne al Trizio: Greenpeace non da pace alle autorità francesi che per anni «hanno rassicurato i loro concittadini - secondo l´associazione ambientalista - sull´assenza di rischi di contaminazione delle falde acquifere legati alla gestione delle scorie nucleari. Per anni si è parlato di standard di sicurezza rigorosi e si è pensato che quello francese fosse un modello di efficienza da imitare».

Per gli ambientalisti la realtà è molto diversa: «In Normandia la situazione è già disastrosa, mentre nella regione dello Champagne siamo solo all´inizio di una crisi che rischia, in futuro, non solo di provocare ingenti danni ambientali e sanitari, ma anche di mettere in ginocchio l´economia di un´intera regione».

Greenpeace segnala episodi di contaminazione ambientale nei pressi del deposito di scorie di Soulaine, che contiene rifiuti radioattivi provenienti dalle centrali nucleari francesi e dall´estero.
«Ogni settimana aumenta la quantità di scorie stoccata in questo deposito che, una volta pieno, diventerà il sito di stoccaggio più grande del mondo, con un milione di metri cubi di rifiuti».

E allora scrive provocatoriamente l’associazione dell’arcobaleno. «Immagina una coppa di champagne, dal sapore corposo, delicatamente effervescente e con un raffinato retrogusto di trizio... E brinda anche tu al fallimento dell´industria nucleare francese, alle sue scorie radioattive mal gestite e alle falde acquifere contaminate a meno di dieci chilometri dai famosi vitigni di Champagne».

Ma non ci sarebbero solo gli episodi di contaminazione legati ai problemi di progettazione del deposito, la regione è anche minacciata dal progetto di un altro deposito di scorie nella zona, a Bure, dove stoccare la maggior parte del materiale radioattivo presente in Francia.

«La Francia – dice Greenpeace - deve prendere atto del fallimento della sua politica di gestione delle scorie radioattive, deve rinunciare all´energia nucleare e brindare alle energie rinnovabili, che sono fonti alternative pulite e sicure».

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