[31/05/2006] Rifiuti

Monodosi alberghiere, anche in Toscana le possono eliminare gli operatori turistici

PORTOFERRAIO (Livorno). Legambiente aveva sollecitato il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e l’assessore alla sanità Enrico Rossi a prendere provvedimenti rispetto alle monodosi alberghiere che, secondo gli operatori turistici aderenti all’ecolabel «Legambiente turismo» non potevano essere eliminati per motivi igienici sollevati dall’Azienda Usl. Il direttore di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza faceva notare che all’Elba, in Versilia e nel Mugello «molti alberghi, camping, agriturismi ed altre strutture turistico-ricettive hanno aderito all’ecolabel nazionale di Legambiente Turismo».

«Questo marchio ecologico – spiegava Ferruzza – richiede alle strutture aderenti degli impegni precisi di sostenibilità ambientale e alcuni comportamenti virtuosi, tra questi l’eliminazione delle monodosi dai prodotti per le colazioni e nei bagni e la loro sostituzione con ciotole, vasi o dispenser. Purtroppo questa semplice misura, che porterebbe per ogni attività ad una forte diminuzione dei rifiuti, attraverso l’eliminazione di una quota significativa d’imballaggio e permetterebbe l’utilizzo di prodotti biologici, locali ed equo-solidali (marmellate, confetture, miele, zucchero, yogurt), non è applicabile».

Legambiente chiedeva quindi alla Toscana di adottare, come accaduto in Emilia Romagna e Marche, provvedimenti che consentissero, attraverso stringenti misure igienico-sanitarie, agli eco-alberghi di eliminare gradualmente le monodosi. Una misura che per Legambiente sarebbe urgente nell’arcipelago toscano, dove le strutture alberghiere non possono ottemperare al protocollo previsto dall’ecolabel «perché la raccolta differenziata dei rifiuti non è ancora partita in maniera minimamente efficiente e diffusa», come attestano anche i dati di Arrr del 2004, che vedono i comuni elbani agli ultimi posti della classifica regionale della raccolta differenziata.

Per la regione ha risposto a Legambiente il Capo di gabinetto Antonio Cirri che spiega la situazione attuale, le iniziative regionali e la possibilità di eliminare subito le monodose. «E’ opportuno precisare – scrive Cirri – che non esistono normative né nazionali, né regionali che obbligano all’uso di confezioni monodose. Le norme sanitarie vigenti consentono infatti più soluzioni, attraverso l’adozione di misure igienico sanitarie adeguate nell’ambito del piano di autocontrollo che qualsiasi responsabile di industria alimentare è tenuto ad adottare. In secondo luogo è utile ricordare che la Regione Toscana ha già emanato una delibera analoga a quella delle Marche, da voi richiamata, la n. 877 della Giunta regionale del 7/8/2000 (che peraltro aggiornava la delibera 1031 del 14/9/1999). Tale deliberazione così come quella della Regione Marche, contiene norme generali di semplificazione e non fa riferimento esplicito all´utilizzo di monodose. In terzo luogo è opportuno segnalare che i nuovi Regolamenti Ce, in vigore dallo scorso primo gennaio, introducono novità normative che, probabilmente, rendono inefficace la citata deliberazione n. 877/2000, in quanto contengono elementi che tendono alla massima responsabilizzazione dell´imprenditore pur consentendo con ampia libertà di scelta del sistema da lui ritenuto più consono alla propria situazione». Quindi per la Regione «appare, con chiarezza, che la scelta di utilizzare confezioni monodose compete esclusivamente all’operatore alimentare il quale adotta il sistema di garanzia igienico sanitaria per lui più adeguato».

(nella foto: il bagno di un hotel con il cestino delle immancabili monodosi)

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