[16/07/2009] Parchi

Buone notizie nel Tirreno centrale: avvistati zifi e grampi

LIVORNO. A volte ci sono anche le notizie belle e buone: l’Accademia del Leviatano, un ente per lo studio e conservazione dei mammiferi marini, ha annunciato che «All’interno del network per l’avvistamento di cetacei da traghetti di linea (Sardinia-ferries), lungo la tratta Civitavecchia-Golfo Aranci sono stati realizzati recentemente due avvistamenti di zifio (Ziphius cavirostris). Il primo con due individui (nel mese di giugno 2009) ed un avvistamento di un gruppo di cinque questa settimana».

Si tratta dell’avvistamento di uno dei cetacei più elusivi e la stessa Accademia del Levitano sottolinea che «L’avvistamento è particolarmente importante, perché sono molto poche le informazioni disponibili su questa specie. E’ infatti una specie molto rara con pochissime segnalazioni, le più frequenti nel Mar Ligure. La specie ha lunghi tempi di immersione, dovuti anche alla sua particolare dieta che lo spinge in profondità alla ricerca di cefalopodi o crostacei. Predilige gli ambienti di scarpata e non si sa nulla delle sue abitudini migratorie».

La rotta Civitavecchia-Golfo Aranci sembra però essere frequentata dagli zifi: altri due avvistamenti c’erano stati nell’estate del 2007 ed altri due nel 2008.

Lo zifio ha una lunghezza tra i 5 e i 7 metri ed un t peso tra le 3 e le 5 tonnellate. La femmina è più grande del maschio. Si tratta di un cetaceo massiccio e tozzo, con la testa abbastanza piccola. Fronte bassa, appena bombata, che digrada sul rostro senza discontinuità. Il rostro è breve e largo che, con la bocca incurvata ricorda il becco di un’oca. La mandibola sporge in avanti; solo nei maschi adulti sono visibili i due unici grossi denti, consumati negli animali più vecchi. I denti, non forano le gengive delle femmine e dei giovani maschi. I due solchi golari a "V" , tipici degli Zifidi, sono visibili se l’animale si gira su un fianco. Si In mare si individua difficilmente a causa del suo soffio basso e poco visibile, diretto in avanti a sinistra. La pinna dorsale ben visibile, arretrata all’inizio del terzo posteriore del corpo, che non raggiunge i 40 cm di altezza, leggermente falcata o triangolare. Coda di solito priva di seno interlobare distinto e con il margine posteriore concavo. E un cetaceo di colore molto variabile: dorso da bruno scuro a grigio ardesia, ventre chiaro. Capo spesso più chiaro del resto del corpo, soprattutto nei vecchi maschi. Graffi e striature sui fianchi, ventre con irregolari macchie ovali.

Lo Zifio è stato raramente osservato in mare, sembra si tenga alla larga dalle imbarcazioni. Pare preferire le zone di rimonta delle acque profonde. Nuota a 4/6 km/h con punte di 18 km/h. Si immerge per 30 minuti a profondità fino ai 300 m. Compie balzi fuori dall’acqua. Quando s’immerge solleva la coda sopra la superficie. Si incontra prevalentemente al largo, lontano dalle alte latitudini. Vive in piccoli gruppi di 3/10 esemplari e più raramente si sono osservati branchi più numerosi (25 individui). A volte si trovano individui isolati, probabilmente maschi solitari. Si ciba di calamari e forse di pesci di profondità.

L’Accademia del Leviatano informa anche che, «sempre in luglio 2009 è avvenuto il primo avvistamento di grampi (specie rara considerata a rischio di estinzione) il primo dalla ripresa del monitoraggio estivo a bordo dei traghetti (dal 2007)».

Il grampo (Grampus griseus) è lungo dai 2,5 ai 4 metri e pesa 600 - 700 kg. La testa è priva di rostro, la fronte è bombata ma non globosa e presenta un caratteristico solco a forma di “V nel mezzo, con l’apice rivolto verso il basso. La mascella superiore sporge leggermente. La pinna dorsale è posta a circa metà del corpo, molto alta, appuntita e falcata. Le pinne pettorali sono lunghe e appuntite. La livrea è molto caratteristica: i neonati sono grigio chiarissimo uniforme, crescendo diventano prima di color brunastro e poi del grigio ardesia dell’adulto. Con il passare degli anni il corpo viene ricoperto da numerosissime ed estese graffiature chiare, che finiscono col fargli assumere una colorazione quasi bianca, soprattutto nella parte anteriore. Si pensa che questi graffi siano l’effetto di interazioni sociali, ma la funzione di questa particolarissima depigmentazione rimane un mistero. In alcuni esemplari è visibile una gualdrappa sottile e appena accennata. Sul lato ventrale è presente una macchia biancastra a forma di ancora, simile per forma e posizione a quella del globicefalo. Anche se può raggiungere i 25 km/h, il grampo ha di solito movimenti lenti e rilassati. Le barche non sembrano attrarre nemmeno questo cetaceo, ma non è difficile avvicinarlo. Si pensa che sia in grado di compiere buone immersioni. E’ noto per la sua abitudine di tirare la coda fuori dall’acqua e rimane immobile per parecchi secondi, in verticale a testa in giù.

E´ una specie pelagica e di mare profondo, ma non è raro incontrarlo vicino a costa. Si pensa che segua uno schema di movimenti stagionali, ma non se ne conoscono i particolari. In Mediterraneo è avvistato soprattutto nel Mar Ligure, nell´Arcipelago Toscano e a nord della Sicilia. Di solito vive in piccoli gruppi di 5/10 esemplari (ma a volte si raggruppano anche 100 animali) che spesso si sparpagliano in cerca di cibo dando così l’impressione di essere solitari. Lo si può vedere anche insieme ad altre specie di cetacei, soprattutto globicefali. I Si nutre soprattutto di calamari e occasionalmente di pesci.

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