[13/07/2009] Energia

Nabucco: il Turkmenistan smentisce le voci di carenza di gas

LIVORNO. Sabato scorso il Sole 24 Ore titolava: «Dal Caspio gasdotti senza gas» e Sissi Bellomo spiegava: «Novantaquattro miliardi di metri cubi l´anno di nuova capacità di trasporto - 31 dal Nabucco e 63 da South Stream - contro nove miliardi di metri cubi di gas aggiuntivo. È nella disparità tra queste cifre la grandezza della sfida tra i due maxigasdotti: progetti titanici, sia nelle dimensioni che nel valore degli investimenti, che promettono di soddisfare il futuro fabbisogno energetico dell´Unione europea, ma che rischiano - se mai verranno davvero costruiti - di restare semivuoti. Oggi come oggi infatti l´unica offerta addizionale di metano che sarà disponibile con certezza intorno al 2015 (data in cui le due opere dovrebbero essere entrambe in funzione, sia pure con una portata inizialmente ridotta) è quella proveniente da Shah Deniz, in Azerbaijan. Il giacimento, che produce già circa 8 miliardi di mc di gas l´anno, nella seconda fase di sviluppo dovrebbe consentire di estrarne altri 16, di cui non più di 7-9 disponibili per l´export. Il resto è già "prenotato", per soddisfare i consumi locali e quelli dei paesi limitrofi. Tutte le altre fonti di rifornimento ipotizzate dai promotori dei due progetti (l´Unione europea nel caso del Nabucco, la Russia per il South Stream) sono tutt´altro che sicure: non tanto perché si dubiti della loro esistenza quanto perché non si sa ancora quando potranno generare volumi significativi di offerta commerciale, vuoi per motivi tecnici, vuoi per questioni politiche o di sicurezza».

Il Sole 24 Ore riprende preoccupazioni europee (anche se l’Ue ha deciso di finanziare il progetto) e stime russe sul Nabucco (a favore di South Stream) ed evidenzia che «La stessa area in cui Nabucco e South Stream contano di rifornirsi l´Asia Centrale e le regioni meno sfruttate del Medio Oriente (Iran e Iraq) – è inoltre considerata il serbatoio privilegiato per altri progetti concorrenti: pipeline più piccole, con una capacità intorno ai 10 miliardi di mc l´anno, meno costose, meno cariche di valenze politiche e dunque, proprio per questo, forse più vicine a tradursi in realtà», come l´Itgi (Interconnettore Turchia-Grecia-Italia), di Edison già quasi interamente realizzato al di fuori del collegamento Grecia-Italia.

Ma oggi da Ashgabat, la capitale del Turkmenistan viene un’autorevole smentita alle tesi ed ai dati ripresi dal Sole 24 Ore, almeno per quel che riguarda il gasdotto Nabucco,il progetto europeo che dovrebbe aggirare la Russia, passando per Mar Caspio, Azerbaigian, Georgia e Turchia, per portare il gas dell’Asia centrale in Europa. Il presidente del Turkmenistan Gurbanguly Berdimuhammedow è intervenuto personalmente ad una seduta del governo per assicurare che le riserve di gas del suo Paese sono sufficienti per alimentare il Nabucco e che le cifre in suo possesso si basano su una valutazione indipendente condotta già nel 2008 e che non teneva conto nemmeno delle recenti scoperte dei geologi turkmeni che, secondo il presidente-dittatore «hanno provato alla comunità internazionale che il Paese possiede colossali riserve di gas. Questo permette di realizzare diversi progetti in questa sfera, in particolare il progetto Nabucco».

Il Turkmenistan vuole smentire ogni possibile voce di carenza di gas dopo che all’inizio del 2009 sono ripartiti i negoziati per la costruzione del Nabucco, visto anche come alternativa alle problematiche forniture di gas russo (e dell’Asia centrale) che raggiungono l’Europa attraverso l’instabile e bizzosa Ucraina.

La mancanza di gas era già stata smentita a febbraio dal presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliev che annunciò che le riserve di gas dell´Azerbaigian sarebbero di 2.000 miliardi di metri cubi e che «questo equivale a 100 anni di consumo nazionale. Disponiamo di gigantesche riserve di idrocarburi. La capacità dei gasdotti esistenti è però inferiore al potenziale di esportazione dell´Azerbaigian, è per questo che la costruzione di nuovi gasdotti, tra i quali il Nabucco, è nel nostro interesse. Intendiamoci bene, Nabucco e progetti similari aprono la possibilità di creare dei meccanismi di diversificazione a lungo termine».

Il Nabucco dovrebbe costare 7,3 miliardi di dollari e rappresenta il prolungamento verso occidente della condotta Baku-Tbilisi-Erzurum. A pieno regime dovrebbe trasportare tra i 20 e i 30 miliardi di metri cubi di gas, i due terzi dei quali passeranno per la Turchia. La Russia ha messo in campo un progetto concorrente, il South Stream (al quale partecipa la nostra Eni), che aggira l’Ucraine attraverso il Mar Nero e la Bulgaria ed è molto scettica sulla fattibilità del Nabucco nei prossimi anni.

Invece Turkmeni ed Azeri assicurano che la costruzione del Nabucco dovrebbe iniziare nel 2011 e le forniture di gas dovrebbero essere disponibili nel 2014, alimentate da gas proveniente da Azerbaigian, Turkmenistan, Uzbekistan, Iran ed Iraq. Molto probabilmente le voci sulla mancanza di gas per alimentare il Nabucco fanno anche parte del fuoco di interdizione per la firma dell’accordo sul gasdotto che avviene oggi ad Ankara tra Turchia, Austria, Bulgaria, Ungheria e Romania.

Non manca naturalmente qualche problemino geopolitico, oltre all’aperta ostilità russa mascherata da noncuranza, gli Usa si oppongono alla partecipazione al Nabucco dell’Iran mentre sponsorizzano quella dell’Iraq.

Torna all'archivio