[13/07/2009] Parchi

Due terzi delle specie del mondo potrebbero sparire entro il XXI secolo

LIVORNO. A Pechino è in corso il ventitreesimo International congress for conservation biology, (Iccb) organizzato ogni anno dalla Society for conservation biology (Scb), un evento al quale nel 2008 hanno partecipato oltre 1.600 scienziati provenienti da 74 Paesi e che quest’anno, nelle riunioni plenarie, nei workshop e nelle escursioni sul campo, vedrà il contributo di ricercatori di fama come Richard Cowling, Gustavo Fonseca, Jeremy Jackson, Jane Lubchenco, Sir Robert May e Michael Soulé per discutere di biologia delle specie invasive; declino globale degli anfibi; come integrare la salvaguardia delle specie nelle politiche di ricerca; comunità indigene e conservazione della natura; confronto tra ecosistemi marini e terrestri ed implicazioni pratiche e teoriche nella conservazione; applicazione della “top predator distribution” nella progettazione efficace di riserve; soluzioni realistiche a livello mondiale per preservare la biodiversità.

L’Iccb di Pechino è il primo tenuto in Asia e alla sua organizzazione partecipano attivamente l’Accademia delle scienze della Cina e l´amministrazione nazionale delle foreste della Cina.

A dare una forte scossa al meeting di Pechino iniziato l’11 luglio e che terminerà il 16, ci ha pensato il presidente del Missouri botanical garden, Peter Raven, che nel suo intervento ha lanciato un fortissimo allarme: «Due terzi delle specie mondiali potrebbero scomparire nel XXI secolo ed una grande maggioranza potrebbero estinguersi anche prima di essere state identificate».

La rapida estinzione di massa di queste specie sarebbe dovuta alla distruzione degli habitat, al cambiamento climatico e all’invasione di specie “aliene” provocata dalle attività antropiche.

«Attualmente, più di un migliaio di specie scompare ogni anno – ha detto Raven – Questa cifra potrebbe presto raggiungere le 10.000. La Cina, grazie al suo territorio esteso, alle sue montagne ed alla ricchezza dei suoi ecosistemi tropicali lungo la sua costa meridionale, possiede un ottavo del totale delle specie di organismi eucarioti. Ma la biodiversità della Cina si deteriora almeno così velocemente che nelle altre parti del mondo».

Per prevenire e contrastare la rapida estinzione di flora e fauna, per Raven occorre raccogliere e diffondere al più presto le informazioni sulle specie per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di proteggere urgentemente animali e piante.

Raven ha anche chiesto «La creazione di maggiori riserve naturali e cooperazione all’interno della comunità internazionale per sviluppare nuove tecnologie per mantenere la sostenibilità biologica».

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