[09/07/2009] Energia

La dichiarazione dei leader del Major economic forum a L’Aquila su energia e clima

Noi, leader dell´Australia, Brasile, Canada, Cina, Unione Europea, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, la Repubblica di Corea, Il Messico, la Russia, la Sudafrica, il Regno Unito e gli Stati Uniti che ci siamo incontrati al forum delle principali realtà economiche sul tema energia e sul clima a L´ Aquila, Italia, il 9 luglio 2009 dichiariamo quanto segue:
Il cambiamento del clima è una delle sfide più grandi del nostro tempo. Come capi delle economie principali del mondo, sia sviluppate che in via di sviluppo, noi intendono rispondere in maniera vigorosa a questa sfida, essendo convinti che il cambiamento climatico ponga una chiara minaccia che richiede una risposta globale straordinaria, che la risposta dovrebbe rispettare la priorità di sviluppo economico e sociale dei paesi in via di sviluppo, che muoversi verso un’economia a basso tenore di carbonio è un’occasione per promuovere lo sviluppo economico e lo sviluppo sostenibile, che è urgente la necessità di promuovere tecnologie pulite di produzione energetica e al costo più basso possibile, e che la risposta deve comprendere una equilibrata attenzione alle misure di mitigazione e adattamento.

Riaffermiamo l´obiettivo, le disposizioni ed i principi della convenzione delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici. Richiamando il Mef alla dichiarazione adottata a Toyako, in Giappone, nel luglio 2008 e assumendo l’intera relazione delle decisioni prese a Bali, Indonesia, nel dicembre 2007, noi decidiamo di non risparmiare alcuno sforzo per raggiungere l´accordo a Copenhaghen, tra di noi e con le altre parti, e dare ulteriore implementazione alla convenzione. La nostra visione sulla futura cooperazione sul cambiamento climatico, in linea con l´equità e le nostre comuni ma differenti responsabilità e capacità, include le seguenti azioni:

Coerentemente con gli obiettivi della convenzione e con quanto sostenuto dagli scienziati:
i nostri paesi intraprenderanno le azioni appropriate e trasparenti per la mitigazione che saranno soggette a verifica e predisporranno programmi per uno sviluppo a basso tenore di carbonio.

I paesi tra di noi più sviluppati saranno leader nell’intraprendere prontamente misure massicce di riduzioni sia insieme che singolarmente che siano coerenti con i nostri obiettivi di lungo termine e lavoreranno assieme prima di Cophenagen per raggiungere un forte risultato in questi termini.

I paesi fra noi in via di sviluppo intraprenderanno subito le azioni i cui effetti, proiettati sulle emissioni rappresentano una deviazione consistente dalla situazione usuale nel medio periodo, nel contesto di uno sviluppo sostenibile, sostenuto dal finanziamento, dalla tecnologia e dalla capacità di futuro.

La limitazione delle emissioni globali e nazionali dovrebbe avvenire prima possibile, riconoscendo che tempi saranno più lunghi nei paesi in via di sviluppo, considerando che lo sviluppo sociale ed economico e l´estirpazione della povertà sono al primo posto e la preponderante priorità in questi paesi e che lo sviluppo a basso tenore di carbonio è indispensabile per un futuro sostenibile.

Riconosciamo il dato scientifico che l´aumento nella temperatura media globale sopra i livelli pre-industriali non deve eccedere 2 gradi centigradi A questo proposito e in coerenza con l’ultimo obiettivo della convenzione e del piano d´azione di Bali, lavoreremo tra oggi e Copenhaghen, ognuno per proprio conto e uniti nella convenzione, per individuare un obiettivo globale per ridurre sostanzialmente le emissioni globali al 2050.

Il cammino verso l´obiettivo globale potrà essere rivisto regolarmente, prevedendo l’importanza di frequenti, completi e corretti aggiornamenti. Prenderemo le misure sia a livello nazionale che internazionale, previste dalla convenzione, per ridurre le emissioni, per frenare il disboscamento e la distruzione delle foreste e per aumentare le capacità di assorbimento delle emissioni di gas serra da parte delle foreste, attraverso un maggior supporto ai paesi in via di sviluppo per raggiungere tale obiettivo.

Liberamene tradotto da Lucia Venturi

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