[09/07/2009] Parchi

Cabo Tiñoso ´prima pietra´ per la costruzione di una rete di Amp nel Mediterraneo spagnolo

LIVORNO. Solo l’1% del Mediterraneo spagnolo è protetto e i nuovi progetti di istituzione di Aree marine protette porteranno questa quota al 2%, ancora lontano dal 10% previsto dall’Onu entro il 2020 e dagli impegni di tutela europei per il 2012 sottoscritti a Barcellona.

L’inversione di tendenza potrebbe iniziare da Cabo Tiñoso, un’area che da sempre gli ambientalisti spagnoli chiedono di far diventare “zona de conservación del litoral mediterráneo”.

La dichiarazione di Cabo Tiñoso Area marina protetta (Amp) ha quindi colto gradevolmente di sorpresa gli ambientalisti, tanto che Oceana si è complimentata con il governo spagnolo e con quello regionale della Murcia.

L’associazione internazionale spiega che «Si dovrebbe creare una zona integrata di spazi costieri e marini che oltre a Cabo Tiñoso includerà Cope, La Azohía, l’isola de los Frailes, l’isola de las Palomas, le acque profonde d fronte a Cabo de Palos-Las Hormigas e la secca di Palos, insieme al Mar Menor, alle isole davanti alla Manga, Calnegre, Calblanque, le praterie di posidonia oceanica a sud dell’Águilas ed altri spazi naturali».

Per Oceana comunque il deterioramento degli oceani e gli accordi internazionali esigono mezzi più ambiziosi di quelli che si stanno adottando. «Tanto le Comunidades Autónomas come il governo spagnolo hanno molte leggi da integrare con gli obiettivi della direttiva habitat dell’Unione europea e della Conferenza sulla diversità biologica delle Nazioni Unite – spiega Ricardo Aguilar, direttore delle ricerche di Oceana in Europa – La protezione di cabo Tiñoso aumenterà leggermente gli ettari marini protetti, però sono necessarie molte più zone per raggiungere, come minimo, un 10% di superficie marina protetta, come esigono questi accordi e leggi».

Lo sviluppo di questa rete non ospiterà solo habitat di interesse europeo come la prateria di posidonia, il corallígeno o i “giardini” di gorgonie e le montagne sottomarine, ma occorrerà anche creare spazi maggiori per le specie vulnerabili.

«Per esempio – dice Oceana - cabo Tiñoso è una zona importante per la stella “suave”, una specie protetta dalla Convenzione di Barcellona; i fondali i fangosi e sabbiosi insieme alle isole de las Palomas conservano gorgonie ed altre specie poco diffuse o rare in questo mare; la montagna del seco de Palos è di grande importanza per delfini e balene, così come per squali e coralli di profondità; le acque profonde davanti alle isole Hormigas ospitano grandi comunità di ascidie di ogni tipo; tra Cabo de Palos e la Manga del Mar Menor esiste una delle ultime popolazioni di pesce chitarra del Mediterraneo, una specie minacciata di estinzione».

Oceana è particolarmente contenta perché l’istituzione della nuova Amp spagnola è probabilmente anche il frutto della sua spedizione del 2007 a bordo del catamarano da ricerca Ranger che ha mostrato il fondale marino di cabo Tiñoso fino a 100 metri di profondità utilizzando subacquei e un robot marino (Rov) provando la grande ricchezza ecologica della zona.

Secondo Oceana, «l’avvio di questo “cinturón azul” dovrebbe anche affrontare altre problematiche che colpiscono l’ambiente marino, come l’impatto della pesca professionale e sportiva, l’utilizzo di aree costiere per acquacoltura e l’ingrasso dei tonni, l’inquinamento sia di origine marina che terrestre, la distruzione e l’occupazione costiera e la grande minaccia del cambiamento climatico».

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