[06/07/2009] Rifiuti

Costa d’Avorio: confermati i danni alla salute delle persone prodotti dai rifiuti tossici

LIVORNO (Abidjan). Dopo tre anni dallo sversamento di rifiuti tossici in diversi comuni di Abdjan, la capitale della Costa d’Avorio, le conseguenze sono sempre all’ordine del giorno. Secondo quanto scrive il giornale ivoriano Fraternité Matin, Pascal Bogui, capo del Service physiologie et exploration fonctionnell dellUfr des Sciences médicales, ha presentato ieri all’università di Cocody i risultati di uno studio sulle «ripercussioni dell’inalazione cronica dell’emanazioni prodotte dai rifiuti tossici ad Abidjan sulla finzione respiratoria delle donne in età fertile».

Il documento è stato presentato davanti ad un folto pubblico costituito da medici, membri della “Cellule présidentielle” incaricata dei rifiuti tossici e delle catastrofi naturali, rappresentanti dei ministeri e Ong che si occupano dello sviluppo nel Paese africano e che hanno contribuito a finanziare lo studio. Finanziamenti che non sono però bastati a terminare lo studio ma che hanno permesso di analizzare circa 2.000 persone nel quartiere Plateau Dokui (Abidjan) e in città come Kouassi-Datekro, Jacqueville, Bondoukou.

In almeno 1.000 casi le conseguenze dell’inquinamento sono visibili e le donne in età fertile sembrano proprio la fascia di popolazione più colpita. Anche se dallo studio non ha potuto far emergere «I legami di casualità tra l’esposizione prolungata ed i sintomi cronici», non c’è dubbio che «l´esposizione ha omogeneizzato la sintomatologia». Cioè, il rischio di intossicazione è reale ed il fatto che i rifiuti siano stati alla fine prelevati non ha eliminato il rischio per la popolazione che continua ad essere vittima di nausee, vomito, diarrea…

Inoltre lo studio dimostra una forte minaccia per la procreazione da parte delle donne nelle aree interessate dagli sversamenti. Davanti a questa situazione drammatica, Pascal Bogui ha chiesto finanziamenti urgenti per terminare lo studio e capire quali misure prendere per difendere la salute della popolazione.

I sintomi più evidenti sono: irritazione delle vie respiratorie, dio naso e bocca e dell’apparato digerente. La triste eredità della Probo Koala e degli innumerevoli sversamenti clandestini dei veleni occidentali nelle periferie affollate delle città ivoriane provocherà ancora per lungo tempo malattie e sofferenze in un Paese che è stato risarcito con un’elemosina che non è nemmeno servita a finanziare gli studi per capire come affrontare le sue conseguenze.

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