[02/07/2009] Comunicati

E´ nato il primo portale per la ricerca/offerta di lavori nella green economy

FIRENZE. Esaurimento da prolungate ricerche di un lavoro nella green economy? Stanchezza cronica da digitazione della parola “ambiente” nelle maschere di ricerca dei portali del lavoro, per poi ottenere risultati che spiegano «l’importanza di un ambiente lavorativo cordiale»? Frustrazione da offerte di lavoro “verdi” (cioè relative ai temi della sostenibilità) carenti e difficili da rintracciare?

Non disperiamo: oggi c’è www.green-job.it, il nuovo portale dedicato alle carriere “verdi”, aperto il primo luglio dalla società di collocamento on-line Infojobs e dalla rivista Timestars, con la collaborazione di Legambiente e Kyoto club. Il nuovo portale del lavoro, che contiene anche una sezione-notizie, ha il fine di «sostenere le offerte di lavoro delle aziende i cui servizi o prodotti sono destinati alla produzione di energie rinnovabili e di tecnologie per l’efficienza energetica o volti, comunque, a migliorare la qualità della vita e dell’ambiente». Un settore, quello della green economy, definito «in continua crescita» e che «vedrà aumentare in maniera esponenziale gli occupati nel prossimo decennio: secondo un recente studio di Cgil-Legambiente, solo il settore delle energie rinnovabili, dell´eolico, del fotovoltaico e del solare registrerà un aumento dell´occupazione di 141.000 persone entro il 2020».

Secondo l’azienda, che ha monitorato anche le richieste di lavori “verdi” sui propri portali-lavoro tradizionali riscontrando un «aumento del 20% da maggio ad oggi» i profili maggiormente richiesti al momento sono «gli ingegneri ambientali e del territorio, i consulenti per il risparmio energetico, gli agenti di commercio di energie rinnovabili, i buyer per il settore fotovoltaico e i bidder, gli operatori per la borsa dell´energia elettrica».

Secondo Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente, «le due gravi crisi in atto, quella economica e quella climatica, ci impongono di impegnarci immediatamente con strumenti concreti e innovativi. Sviluppare la green economy, potenziando tutti i settori occupazionali che vi si legano a cominciare da quello energetico, è una soluzione in cui crediamo fortemente. Ecco perché abbiamo aderito con piacere all’iniziativa».

Concorda Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto club, per cui «molti studi internazionali hanno dimostrato che gli investimenti nel campo dell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili comportano ricadute lavorative nettamente superiori rispetto a investimenti in settori energetici convenzionali. Politiche decise in questa direzione, di cui Green-Job è un esempio, porteranno all’aumento dell’occupazione netta e i nuovi obiettivi obbligatori europei del “triplo 20 per cento” su rinnovabili, risparmio e riduzione delle emissioni al 2020 non potranno che far accelerare questo processo in tutto il continente, Italia inclusa».

E allora vediamo un po’: fingiamo di stare cercando un qualsiasi lavoro nella green economy in Toscana: aprendo il portale e facendo una query “vuota”, ma relativa alla sola Toscana, compaiono ad ora 76 offerte, non necessariamente legate ad un solo posto lavorativo ma spesso “multiple”. Tra le più frequenti, segnaliamo la ricerca di venditori/rappresentanti (17 offerte) e di operai specializzati in varie mansioni (19 offerte), tra cui gruisti per aziende operanti nel ramo-rifiuti, manutentori, operatori di produzione, ma è ricercato anche un idraulico per la manutenzione di impianti di depurazione (oltre a uno per “manutenzione generale” di impianti di riscaldamento-condizionamento). Ampia anche l’offerta di stage e percorsi formativi e la ricerca di operatori nel settore farmaceutico. Infine, è per ora riportato solo qualche posto da ingegnere, chimico, esperto informatico.

Essendo il portale aperto da due giorni, ed essendo la maggior parte delle offerte stata “trasferita” dal portale-madre (infojobs.it) a quello “green”, per ora le 76 offerte riportate (alcune, peraltro, ci lasciano il dubbio di essere dei duplicati) sono quanto offre il piatto per la Toscana: le offerte totali su scala nazionale sono per ora 1002.

Ma siamo all’inizio, e le prospettive ci sono, anche grazie alle partnership attivate che offrono una visibilità non di poco conto. L’auspicio è che i controlli sugli annunci siano il più possibile serrati, in modo da contribuire ad evitare ai candidati l’esposizione a truffe madornali, e soprattutto che la tipologia di annunci sia effettivamente riferibile ai temi della sostenibilità, e che non sia cioè sufficiente, per le aziende, inserire annunci contenenti le giuste tag-words, ma per lavori riferiti ad altri campi.

Certo, viene da chiedersi: ma se per green economy intendiamo una generale riconversione dell’economia in qualunque settore produttivo, quali sarebbero i settori da escludere da questa riconversione? Ma questa è solo un’annotazione speculativa: in realtà, è invece da salutare con letizia l’apertura dell’era dei portali per i green-jobs: è anche così, come giustamente annotano Muroni e Silvestrini, che potrà crescere il lavoro verde, spesso ostacolato nella sua diffusione proprio da carenze comunicative, sia nella ricerca che nell’offerta.

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