[01/07/2009] Comunicati

Anche Legambiente aderisce alla Carta delle città per il clima

LIVORNO. Legambiente ha aderito alla Carta delle città e dei territori d’Italia per il clima, un documento realizzato da Agenda 21 in collaborazione con Anci e Upi.
Questo documento candida i comuni, le province e le regioni d’Italia ad avere un ruolo attivo nel raggiungimento degli impegni sottoscritti dal Governo rispetto al Pacchetto 20+20+20 dell’Unione Europea e nell’ambito dei negoziati che si terranno a Copenhagen a dicembre 2009, quando verranno ridiscussi i contenuti dell’accordo che sostituirà il Protocollo di Kyoto.

Con l’adesione di Legambiente aumenta quindi la condivisione al documento, a dimostrazione che l’Italia degli enti locali e delle organizzazioni impegnate sul fronte della tutela dell’ambiente è pronta a rispettare quegli obblighi e desidera essere messa nelle condizioni di poter migliorare il proprio intervento in modo sempre più capillare ed incisivo.

«L’adesione di Legambiente è determinante – mette in risalto Emilio D’Alessio, presidente di Agenda 21 Italia – non solo perché si tratta di una delle più importanti organizzazioni italiane ma anche perché dimostra ulteriormente che nel nostro paese le amministrazioni locali e la società civile, sentono il desiderio preciso di andare oltre alle divisioni e agli schieramenti politici e sono pronte a prendere sul fronte dei cambiamenti climatici un impegno condiviso».

Fra i comuni che hanno già dato l’appoggio alla Carta delle Città e dei Territori d’Italia per il Clima ci sono Bologna, Firenze, Milano, Padova e Roma; fra le province Modena, Ancona, Catanzaro, Lucca, Palermo, Rovigo e fra le regioni l’Emilia Romagna e la Liguria. Oltre ad Ispra, Ambiente Italia, Inu, Kyoto Club e adesso anche Legambiente.

«La lotta ai cambiamenti climatici – sottolinea Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - deve essere sostenuta e condivisa da tutti gli attori della società civile. In questo contesto però bisogna tenere conto del ruolo fondamentale delle città in quanto responsabili di gran parte delle emissioni inquinanti totali e del 40% dei consumi energetici nazionali, senza trascurare il fatto che proprio nei centri urbani si manifestano in modo eclatante e pericoloso i fenomeni climatici estremi, come l’afa e il caldo torrido o le piogge torrenziali».

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