[01/07/2009] Energia

Scorie nucleari, l’Asia centrale cerca di evitare la catastrofe

LIVORNO All’High-level international forum dell’United nations development programme (Undp) che si è tenuto a Ginevra, più di 100 delegati dei Paesi ex sovietici dell’Asia centrale e rappresentanti di organizzazioni internazionali hanno approvato all’unanimità una dichiarazione congiunta che invita ad incrementare gli sforzi per risolvere i problemi posti nelle regione dalle scorie radioattive e dai rifiuti tossici.

Kirghizistan, Kazakistan, Uzbekistan e Tagikistan ospitano in alcune miniere la velenosa eredità della guerra fredda: 800 milioni di tonnellate di rifiuti tossici e radioattivi.

«Gran parte di questi rifiuti – spiega un comunicato dell’Undp – si trova in condizioni precarie, allocato in posti instabili, lungo fiumi e bacini idrici internazionali».

Dopo la dissoluzione dell’Urss i Paesi dell’Asia centrale hanno abbandonato queste installazioni a sé stesse, spesso per mancanza di fondi e di capacità tecniche per affrontare un problema che sembra irrisolvibile anche in Paesi più ricchi ed avanzati.

L’Undp ha organizzato la conferenza di Ginevra proprio nel «tentativo di individuare soluzioni praticabili e per prevenire un disastro ambientale».

L’amministratrice dell’Undp, l’ex premier neozelandese Helen Clark, ha detto che «L´eredità delle scorie nucleari e dei relativi problemi di gestione ambientale ha un impatto diretto sullo sviluppo umano nella regione, visto che la maggior parte dei siti “discariche di uranio” si trovano in centri densamente popolati e in aree favorevoli ai disastri naturali dell’ Asia centrale e in più nei bacini idrografici, che rappresentano un grande rischio potenziale per la regione, per l’approvvigionamento idrico e la salute di milioni di persone. Così ci sono molte più più probabilità di soffrire e di essere colpiti se la contaminazione da uranio si sposterà a valle verso altre aree».

il primo ministro del Kirghizistan, Igor Chudinov, ha ricordato che il suo paese aderisce ai principi di non-proliferazione nucleare e che «Il potenziale danno delle discariche di uranio nei nostri Paesi è una grave e pericolosa minaccia che ha bisogno di interventi urgenti. Abbiamo bisogno di sviluppare la sicurezza per il nostro popolo e di sostenere il suo sviluppo umano».

Neal Walker, coordinatore dell’Undp per l’Asia centrale, ha assicurato che questi depositi nucleari non sono altamente tossici e per ora non rappresentano un immediato pericolo per la salute umana «Ma sono estremamente vulnerabili, ad esempio, ai terremoti, che sono inevitabili, e solo una questione di tempo. Per cominciare, le discariche non sono state ben progettate, e si sono degradate nel corso del tempo. Lasciandole nel loro stato attuale, stiamo giocando alla roulette russa con milioni di vite umane. I governi dell’Asia centrale hanno affermato al più alto livello il loro impegno per un approccio risolutiva per risolvere insieme questo problema».

Il rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per l´Asia centrale, Miroslav Jenca, ha affermato che la conferenza di Ginevra «Ha prodotto numerosi risultati, inclusa la realizzazione di un consenso politico e tecnico tra i governi dell’Asia centrale e i maggiori donatori. Diverse organizzazioni internazionali e donatori hanno espresso sostegno all’iniziativa, incluse Undo, Ocse, Commissione europea, EurAsEC, International atomic energy agency ed i governi di Canada, Finlandia, Norvegia, Russia ed altri. Ora possiamo avere un reale slancio verso un approccio multilaterale per affrontare il problema»

Secondo Walker il forum ha ottenuto tre risultati: rafforzare i quadri normativi nazionali e le capacità di affrontare il problema; Lo sviluppo delle comunità deve includere il contenimento di rifiuti tossici all’interno dello sviluppo economico, sociale ed ecologico; Una richiesta di una partnership pubblico-privata per apportare investimenti ed esplorare le opportunità di sfruttare ulteriormente le scorie e le miniere abbandonate per realizzare guadagni economici.

«Con l’informazione intorno a questo caso,abbiamo prodotto un’importante consapevolezza dell’opinione pubblica e un sostegno politico per implementare le soluzioni» ha concluso Walker

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