[30/06/2009] Parchi

Crisi e influenza suina contro vaquita: i più piccoli cetacei del mondo alla vigilia dell’estinzione

LIVORNO. In Messico la crisi economica e quella dell’influenza suina potrebbero avere come effetto congiunto quello dell’estinzione della vaquita (focena del Golfo di California - Phocoena sinus) perché la necessità di denaro per affrontare le due crisi stanno mettendo a rischio il finanziamento dei piani di salvaguardia del più piccolo cetaceo del pianeta (massimo 1,5 metri per 50 kg di peso) e con loro la sopravvivenza di una specie che si ritiene ridotta ormai a solo 150 individui che sopravvivono nelle lagune e nelle acque basse del Mar di Cortez.

La vaquita è in rapida diminuzione: ogni anno vengono uccisi almeno 30 di questi animali rarissimi che finiscono impigliati nelle reti da pesca. Infatti, secondo Conservation International Mexico, «Senza un´azione urgente, è probabile che la vaquita presto sorpassi un altro piccolo cetaceo, il Baiji, o delfino del fiume Yangtze, che si credeva fosse destinato a diventare la prima specie di cetacei estinta a causa delle attività umane».

Già in un precedente articolo di Greenreport avevamo parlato delle iniziative del governo messicano che, insieme alle organizzazioni ambientaliste ed a donatori nel settore della salvaguardia ambientale, ha lavorato per impedire l’attività di pesca illegali ed ha dato finanziamenti ad oltre 400 pescherecci abbandonare l’area marina protetta dove sono ancora presenti questi piccoli mammiferi marini o per passare ad attrezzi da pesca “vaquita-friendly”. Ma, proprio mentre gli incentivi economici ai pescatori stavano avendo un discreto successo, il programma è stato tagliato in maniera significativa a causa dei problemi economici del Paese. Ora si teme che la vaquita non possa più ricevere la protezione di così ha così urgente bisogno per riuscire a non scomparire nel mare dell’estinzione.

Un recente studio sottolinea che un quinto di tutte le specie di delfini, balene e focene del mondo potrebbe estinguersi a causa del cambiamento climatico e che molte di queste sono anche minacciate dalle sempre più invadenti attività antropiche, la necessità di proteggere cetacei come le piccole focene messicane si fa ogni giorno più urgente.

Il recente rapporto del Wwf “The Forgotten Whales” sottolinea anche la mancanza di conoscenza sulla reale consistenza delle popolazioni dei piccoli cetacei, un problema che porta a non mettere in atto misure di salvaguardia per animali che sono spesso sull’orlo dell’estinzione, almeno a giudicare della rarità degli avvistamenti di queste specie poco conosciute che, presto, ci potremmo rendere conto di aver perso per sempre.

Del numero ridotto di specie di cetacei che appaiono sulla Lista Rossa dell’Iucn alcune hanno urgente bisogno di azioni di salvaguardia. Secondo Conservation International ed Arkive di David Attenborough quelli più a rischio sono: Il Boto (Inia geoffrensis), il delfino del Rio delle Amazzoni, minacciato dal proliferare di dighe e dal traffico fluviale in aumento e dalle reti dei pescatori. Fortunatamente il turismo ecologico sta dimostrandosi un’attività che può salvare questo delfino fluviale del bacino amazzonico.

Il Baiji (Lipotes vexillifer), con una popolazione ormai ridotta al lumicino, prima venerato dai pescatori dello Yangtze, Anche se ci sono stati recenti sporadici avvistamenti che hanno fatto gridare alla resurrezione del Baiji, oggi forse questo delfino di fiume è scomparso a causa delle attività antropiche ed era già stato dichiarato probabilmente estinto nel 2007.

Il delfino dell’Irrawaddy (Orcaella brevirostris), elencato come specie vulnerabile nella Lista Rossa dell’Iucn, ma con 5 sottopopolazioni considerate a rischio di estinzione. La situazione è particolarmente preoccupante per i delfini del Mekong, orma ridotti a 64 individui nel tratto di fiume tra la Cambogia e il Laos. Questi cetacei muoiono a causa dell’intossicazione da mercurio, pesticidi e altre sostanze inquinanti che indeboliscono il loro sistema immunitario e che sono la causa della recente morte di 88 delfini, in particolare cuccioli e giovani.

Il delfino di Hector (Cephalorhynchus hectori), vive nelle acque intorno alla Nuova Zelanda e si sta dimostrando particolarmente vulnerabile alle catture accidentali con le reti da pesca, all’inquinamento ed alla collisione con le imbarcazioni, ma anche alle minime modifiche al suo habitat. Questo piccolo delfino marino è considerato dall’Iucn una specie minacciata, ma in questo caso la Nuova Zelanda sembra stia mettendo in atto efficaci misure per evitare la sua estinzione.

Torna all'archivio