[26/06/2009] Aria

Consiglio Ue: verso una strategia comunitaria di adattamento sul cambiamento climatico

LUSSEMBURGO. La 2953esima sessione del Consiglio ambiente dell’Unione Europea ambiente ieri ha adottato le seguenti conclusioni:
Il Consiglio europeo,

1. Ricorda che l´obiettivo comunitario di mantenere l’aumento della temperatura mondiale media in superficie a meno di 2º C in rapporto ai valori dell´era preindustriale esige che tutti i Paesi prendano urgentemente delle misure di attenuazione ambiziose;

Sottolinea che l´adattamento è un complemento necessario all’attenuazione; delle incidenze importanti del cambiamento climatico, quali l’aumento della frequenza e dell’intensità dei fenomeni estremi e delle modifiche del ciclo idrologico, si stanno facendo già sentire ora;

Considera che occorre adattarsi anticipatamente ai cambiamenti climatici inevitabili, in particolare nelle regioni e nei gruppi sociali più vulnerabili.

2. Saluta il libro bianco della Commissione intitolato "Adattamento al cambiamento climatico: verso un quadro di azione europeo", che costituisce ai suoi occhi una base che permette di mettere a punto un approccio più strategico riguardo all’adattamento, conforme al principio di sussidiarietà;

Considera che in una prima fase fino al 2012 si dovranno gettare le basi di una strategia comunitaria globale di adattamento che inizierà nel 2013.

Sottolinea che il cambiamento climatico è già iniziato che e gli effetti che produce variano in funzione dei settori e secondo le regioni e potrebbero accentuare le differenze tanto all’interno che all’esterno dell’Ue; Sottolinea d’altronde che il cambiamento climatico ha delle incidenze sull’insieme della nostra società e continuerà ad averle, e che avrà delle ripercussioni su un certo numero di settori, tra gli altri la gestione delle risorse idriche e dei suoli, l´agricoltura, la produzione alimentare, le foreste, la pesca, l´energia, le infrastrutture e l’urbanistica, la gestione del territorio, il turismo, la salute umana e quella degli animali e dei vegetali, così come gli ecosistemi, compresi gli ecosistemi costieri e marini, e la biodiversità;

Sottolinea la necessità di adottare un approccio trans-settoriale al fine di rafforzare la sinergie.

4. Insiste sulla necessità di un´azione accresciuta che copra tutti i livelli e da mettere in opera da parte di tutti i protagonisti interessati, al fine di impegnarsi a risolvere in maniera efficace il problema dell’adattamento al cambiamento climatico; a questo riguardo sottolinea l’importanza della sensibilizzazione;

Non ignora che le conseguenze del cambiamento climatico possono variare considerevolmente in funzione dei luoghi e in conseguenza considera che la maggior parte delle misure di adattamento dovranno essere prese a livello nazionale, regionale e locale e fondarsi sulle migliori pratiche e sulla situazione specifica di ogni Stato membro;

Mette l’accento sulla necessità di adottare un approccio integrato a livello dell’Ue per sostenere e rafforzare queste misure, in particolare quando un adattamento efficace al cambiamento climatico esige una cooperazione transfrontaliera (per esempio in materia di gestione dei bacini idrografici e dei bacini marittimi) in dei settori strettamente integrati a livello Ue sulla base del mercato unico e delle politiche comuni, nei casi in cui sia possibile apportare un valore aggiunto agendo a livello regionale ed al fine di sostenere le sinergie esistenti con le misure di attenuazione.

5. Sottolinea che conviene mettere in campo un quadro di adattamento europeo per migliorare la capacità di resilienza dell’Ue di fronte agli effetti del cambiamento climatico; in una prima fase che và fino circa al 2012, questo quadro dovrà articolarsi attorno ai seguenti assi: costruire uno zoccolo di conoscenze solido, integrare l’adattamento in tutti i settori di attività pertinenti, combinare, per questi settori, diversi strumenti al fine di assicurare la messa in opera effettiva dell’adattamento e rafforzare la cooperazione internazionale in materia di adattamento. Nel corso di un’ulteriore fase che inizia nel 2013, una strategia comunitaria globale di adattamento dovrà essere sviluppata oe messa in opera ricorrendo alla legislazione ed alle politiche comunitarie, nel quadro di un processo iterativo che permetta di affinare le politiche nella misura in cui nuove informazioni diventeranno disponibili.

6. Insiste sulla necessità di migliorare la gestione delle conoscenze e gli scambi dei dati riguardanti i probabili effetti del cambiamento climatico e la vulnerabilità a questo problema, gli aspetti socio-économici che sono associati e i costi e vantaggi delle diverse opzioni di adattamento, tenendo conto della situazione specifica, dei bisogni e delle buone pratiche di ogni Stato membro;

In questo contesto, occorre che si prendano le iniziative necessarie per creare un centro di scambio di informazioni al fine di migliorare la gestione delle conoscenze;

Invita la Commissione a vigilare a che gli Stati membri partecipino in maniera continua alla fase di scambio di informazioni, così come alle fasi ulteriori riguardanti questo centro di scambio di informazioni che contribuirà al sistema di condivisione di informazioni sull’ambiente.

7. Ricorda che è essenziale integrare l’adattamento in tutti i settori di azione pertinenti rafforzando la capacità di resilienza per quel che riguarda, tra l’altro, la salute, lo sviluppo regionale e le politiche sociali, l’agricoltura, la pesca, le foreste, la biodiversità, gli ecosistemi, i suoli e le risorse idriche, le zone costiere e marine, I sistemi di produzione, l´infrastruttura fisica e l’urbanizzazione, così come la gestione del territorio;

Sottolinea che è necessario migliorare la valutazione delle incidenze del cambiamento climatico in tutti i settori interessati e tenendo conto delle relazioni trans-settoriali, così come di valutare le misure proposte alla luce dell’interazioni tra i settori e con gli organismi esterni;

Raccomanda quindi di analizzare e di valutare in maniera approfondita, compresa dal punto di vista scientifico, economico e sociale, tutti i cambiamenti o le ricalibrature operati nei settori di azione interessati al fine di rafforzare la capacità di resilienza e favorire un adattamento sostenibile, tenendo conto delle politiche e delle misure elaborate e messe in opera che coprono tutti i livelli;

Insiste sull’importanza capitale che bisogna dare alla messa in opera appropriata di politiche in vigore e future in termini di adattamento al cambiamento climatico;

Sottolinea l’importanza del miglioramento della capacità di resilienza al cambiamento climatico nel quadro di investimenti legati a dei grandi progetti di infrastrutture.

8. In questo contesto, prende nota dell’analisi d´impatto che è compresa nel libro bianco, dei documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano il libro bianco intitolato "l’adattamento al cambiamento climatico: la sfida per l’agricoltura e le zone rurali” riguardante il cambiamento climatico e le risorse idriche, I problemi relative alle zone costiere e marine, le incidenze del cambiamento climatico sulla salute, umana animale e vegetale, così come della comunicazione della Commissione intitolata "Un approccio comunitario alla prevenzione delle catastrofi naturali o di origine umana”;

Sottolinea che i documenti suddetti devono servire da base ai lavori attuali e futuri sull’adattamento.

9. Sottolinea che occorre sforzarsi di pervenire ad una comprensione nettamente migliore del ruolo delle comunità e degli ecosistemi nelle iniziative di adattamento al fine di rafforzare la loro capacità di resilienza e di adattamento e di produrre dei vantaggi economici e sociali supplementari; e, a questo riguardo, salute I lavori compiuti nel quadro della Convenzione sulla diversità biologica;

Riconosce il ruolo che possono giocare la biodiversità, l´agricoltura e la silvicoltura per rafforzare la capacità di resilienza dell’ecosistema apportando una “infrastruttura verde”;

Prende nota ugualmente del ruolo della gestione sostenibile delle foreste nella riduzione della vulnerabilità delle foreste al cambiamento climatico e nota il rapporto del Global Expert Panel Report of the Collaborative Partnership on Forests “preparare le foreste al cambiamento climatico”

10. Incoraggi gli Stati membri, la Commissione e le Parti interessate ad intraprendere una valutazione dei costi e dei vantaggi dell’adattamento per i settori di intervento interessati affinché possano essere integrati nella messa a punto delle politiche e nelle decisioni in materia di investimenti;

Sottolinea la necessità di proseguire l’esame di eventuali misure innovative in materia di adattamento, compreso per quel che è il finanziamento;

Insiste sulla necessità di favorire il più possibile la partecipazione del settore privato (sul piano delle attività di investimento);
Considera che é necessario studiare il potenziale proveniente dalle formule di assicurazione al fine di completare le misure di adattamento.

11. Prende nota che la Commissione intende creare un gruppo di pilotaggio dedicato alle incidenza del cambiamento climatico ed all’adattamento per far progredire il quadro comunitario di adattamento proposto e rafforzare la cooperazione;

Sottolinea l´importanza che riveste una struttura trasparente ed efficace per assicurare la partecipazione degli Stati membri cosi come la necessità di definire chiaramente gli obiettivi e il mandato del gruppo di pilotaggio in stretta concertazione con gli Stati membri, evitando così i doppi lavori e la proliferazione di gruppi di lavoro;

Propone che il gruppo di pilotaggio inquadri la valutazione delle politiche comunitarie in vigore così come l´integrazione dell’adattamento in queste politiche e che vigili affinché siano regolarmente consultati I rappresentanti delle diverse parti interessate.

12. Riafferma che la cooperazione estera dell’Ue sull’adattamento dovrà essere considerevolmente rafforzata in vista di sostenere gli sforzi consentiti nei Paesi vicini e nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto i più vulnerabili tra loro;

In questo contesto, ricorda le sue conclusioni del marzo 2009, e in particolare la sua proposta secondo la quale l’accordo di Copenhagen dovrà stabilire un quadro di azione nel settore dell’adattamento che si fondi su un partenariato e sulla solidarietà internazionale;

Considera che un finanziamento supplementare proveniente da fonti appropriate sarà necessario per coprire I costi di adattamento dei Paesi in via di sviluppo.

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