[17/01/2006] Rifiuti

Elba, differenziata ancora al palo

LIVORNO. Il Piano di azione ambientale della Regione Toscana indica "area a rischio" per i rifiuti l´arcipelago toscano. Nelle isole toscane infatti la raccolta differenziata è scarsa o nulla: Capraia, e Giglio esportano tutti i rifiuti in continente, anche se in quest’ultima isola è in corso un’inversione di tendenza negli ultimi anni, con l’inizio della arccolta differenziata e la creazione anche di un’isola ecologica. Le vecchie discariche isolane sono ormai giunte all´esaurimento o necessitano di urgenti adeguamenti come quella di Literno (Campo nell´Elba), più volte ampliata per supplire alla mancanza di una vera politica dei rifiuti a livello elbano, oppure esistono impianti di recupero che si sono rilevati inadeguati o sono stati malgestiti come quelli del Buraccio a Porto Azzurro, che è attualmente sottoposto ad un radicale rewamping a cura dell’Esa, e l´Ecocentro di La Pila a Marina di Campo, oggetto di recenti provvedimenti giudiziari che hanno coinvolto amministratori e tecnici.

Il Piano dei Rifiuti della Provincia di Livorno, individua proprio nei comuni elbani i responsabili del ritardo nell´intero sistema di raccolta, riciclaggio e smaltimento: senza l’Elba la parte continentale della provincia sarebbe perfettamente in linea con le quote fissate dal Decreto Ronchi per rifiuti e la raccolta differenziata.

Sull’isola maggiore dell’Arcipelago vengono raccolte 27.382,25 tonnellate di rifiuti e solo il 9,67% di queste sono raccolta differenziata, un dato lievemente in crescita negli ultimi anni, ma in alcuni comuni la raccolta differenziata non è praticamente nemmeno iniziata, oppure riguarda solo alcune limitate categorie di rifiuti.

In questo senso sono particolarmente interessanti i dati forniti dal Forum rifiuti di Agenda 21 dell’Elba. Dati preoccupanti se si pensa che mentre la raccolta differenziata stenta a decollare, la produzione di rifiuti aumenta, con una media di 778,41 kg. pro-capite annui per l’intera isola – comunque più della media nazionale e provinciale – e con punte molto alte come i 945,84 kg. di Marciana, gli 853,22 di Rio Marina o gli 805,82 di Capoliveri.

Dati su cui comunque sembra pesare lo smaltimento di grandi quantità di posidonia oceanica spiaggiata, che attualmente viene conferita come rifiuto speciale, e di camping e strutture turistiche.

Solo il Comune meno abitato e con meno spiagge “turistiche” dell’isola, Rio nell’Elba, con 592 kg pro-capite si tiene sotto la media regionale (667 kg pro-capite) e della Provincia di Livorno (719 kg.)

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