[24/06/2009] Energia

Accordo Usa Cile per la ricerca sulle energie rinnovabili

LIVORNO. La visita del presidente cileno Michelle Bachelet negli Usa e l’incontro con Barack Obama sembrano essere stati fruttuosi per il Paese sudamericano sia politicamente che economicamente.

Il comunicato finale afferma che i due Paesi hanno deciso di approfondire le loro relazioni bilaterali: «abbiamo tra l’altro discusso della maniera in cui giungeremo ad approfondire continuamente queste relazioni – ha detto Obama – Annunciamo quindi dei progetti di cooperazione per l’energia pulita».

Ieri il segretario di Stato Usa all’energia, Steven Chu, ed il ministro per l’energia cileno Marcelo Tokman hanno firmato un protocollo di cooperazione per incrementare la collaborazione tra i due Paesi nel campo delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica. I filoni più promettenti sembrano quelli dell’energia solare, dell’eolico, della geotermia e dei biocarburanti.

Attraverso una piattaforma istituzionale Usa-Cile il protocollo dovrebbe permettere uno scambio maggiore sia nel settore energetico che in quello del know how tecnologico dagli Stati Uniti verso il Cile per sostenere il nuovo Centro per le energie rinnovabili che il Paese sudamericano sta realizzando.

Obama ha anche affrontato lo scottante tema dei rapporti con i regimi di sinistra sudamericani che lo vede sotto attacco negli Usa e ha detto che anche se non condivide molte delle politiche della Bachelet o del presidente brasilano Luiz Inácio Lula da Silva, questo non impedisce che i tre Paesi mantengano «una buona relazione di lavoro» sul cammino da fare nella regione.

La verità è che i moderati governi brasiliano e cileno non sono il vero problema, gli Usa scontano nonostante le aperture di Obama la contrarietà di Paesi più radicali come Venezuela, Equador, Bolivia e così non può essere che ben accolta (e toglie qualche fastidiosa castagna dal fuoco) la proposta della Bachelet di seguire «una linea di triangolazione con altri Paesi, sapendo che i problemi dell’America Latina sono molti legati alla povertà, alle necessità di salute e di sviluppo. In questo il Cile ha una capacità importante per condividere con gli Usa gli importanti interessi che ha (in questi Paesi). Ho manifestato al presidente il lavoro che stiamo sviluppando nella regione, lottando contro due degli Obiettivi del millennio: mortalità materna ed infantile e lui ha detto che attraverso alcuni programmi presto gli Usa potranno collaborare per migliorare la qualità della vita. E’ stata una riunione molto buona e continueremo a dare l’apporto del Cile nel Continente come un ponte per molti altri Paesi dove si richiede un sostegno tecnico specifico per una serie di settori».

I giornalisti non potevano non chiedere conto ad Obama del sanguinoso fantasma che aleggia su tutti i vertici Usa-Cile: gli Usa devono chiedere scusa per aver appoggiato il golpe fascista di Pinochet? Il presidente, che aveva appena discusso con una donna come la Bachelet che viene da una storia familiare e personale fatta di persecuzioni politiche, ha detto: «Io sono interessato a guardare in avanti non indietro, credo che gli Usa sono stati una forza enorme per il bene del mondo. Abbiamo avuto momenti in cui abbiamo commesso errori, però l’importante è vedere quali sono oggi le nostre politiche e cosa é quello che il mio governo farà in termini di cooperazione con la regione». Poi rompendo ogni forma di protocollo, Obama si è fatto fotografare insieme alla Bachelet e con tutti i giornalisti che accompagnavano la delegazione cilena.

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