[24/06/2009] Energia

La Lipu fa un passettino in avanti e ´apre´ sull´eolico

FIRENZE. Le fonti energetiche rinnovabili e in particolare l’eolico hanno segnato nel recente passato un solco di divisione nel mondo ambientalista, talvolta anche per alcune incomprensioni di dettaglio. Ora arrivano segnali di distensione dopo che nei giorni scorsi è stato sottoscritto un protocollo dagli industriali dell’Anev e dalle associazioni Greenpeace e Legambiente, in cui si chiedono certezze sulla localizzazione degli impianti eolici e un’adeguata attenzione al paesaggio.

Questo passaggio è stato particolarmente apprezzato da Lipu-BirdLife Italia «Le dichiarazioni di Anev, Greenpeace e Legambiente – sottolinea Danilo Selvaggi, responsabile Rapporti istituzionali dell’associzione per la protezione degli uccelli- rappresentano una potenziale e importante novità rispetto ad una questione che finora ha spaccato il mondo ambientalista, con un doppio e grave danno: da un lato, le imprese pro-rinnovabili del nostro Paese, che si scontrano inevitabilmente con dure opposizioni e mandano inoltre fuori mercato quelle società che vogliono operare con codici di auregolamentazione più severi. Dall’altro, lo sviluppo incontrollato e non pianificato dell’eolico ha danneggiato e continua a minacciare su vasta scala l’integrità di ecosistemi e paesaggi, guadagnandosi il poco edificante appellativo di ‘selvaggio’. Per questo – ha continuato il rappresentante di Lipu-BirdLife Italia- l’adozione di un serio piano di linee guida, che contemporaneamente dia certezze e tutele, costituirebbe una novità di grande rilievo, specie se accompagnata dall’apertura di un confronto serio, franco e responsabile tra le parti in causa. Insomma, occorre rilanciare e rafforzare l’applicazione degli impegni anti gas serra del nostro Paese, ma anche, in modo rapido ed efficace, salvare le inestimabili bellezze e il patrimonio ambientale italiano che non possono essere sacrificati in modo così pesante e disinvolto».

Le argomentazioni portate sembrano di buon senso, importante però è che per l’eolico non si usino pesi e misure diverse rispetto ad altre fonti energetiche rinnovabili e non, e vengano coinvolte le comunità locali nei processi partecipativi, come del resto richiesto dalla stessa Lipu.

«In vista del meeting di Copenhagen sui cambiamenti climatici - dichiara Claudio Celada, Direttore Conservazione della Natura Lipu-BirdLife Italia - è indispensabile che l’Italia imposti e implementi politiche energetiche coerenti con la Carta di Siracusa sulla biodiversità, approvata allo scorso G8 Ambiente a Siracusa: regole severe ed efficace tutela per la biodiversità e per i preziosissimi e fragili paesaggi italiani. Ma rispetto a questa strada, che è l’unica sensata – ha concluso Celada - un contributo possono darlo anche le associazioni, incontrandosi e rompendo l’attuale empasse che non fa il bene di alcuno, se non della speculazione e della peggiore deregulation, con l’ulteriore aggravio di conseguenze sull’ambiente e sul paesaggio già ora molto preoccupanti».

Politiche energetiche, modificazioni climatiche e tutela dell’ambiente, fanno parte della stessa partita comunque venga giocata dalle parti in causa a Copenhagen, e tutti gli aspetti devono essere messi sul piatto della bilancia valutandone costi e benefici, sia su scala globale che locale.

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