[18/06/2009] Acqua

Riorganizzazione dei distretti: anche l´Arno al salone Hydrica

FIRENZE. Si terrà dal 23 al 25 giugno prossimi, alla fiera di Padova, “Hydrica”, salone internazionale biennale delle tecnologie per la gestione della risorsa idrica, giunto alla sua seconda edizione. Si tratta di un «evento professionale dedicato a tutti i settori e a tutti i gestori dell’acqua» in cui «verranno affrontate le tematiche relative al risparmio, alla tutela, alla programmazione, alla gestione della risorsa», come si legge nella presentazione ufficiale.

Il tema della tutela e gestione dell’acqua sarà analizzato «non solo come una questione ambientale, ma anche come elemento essenziale per lo sviluppo economico del Paese». E tra i temi predominanti avrà certamente ampio spazio la vicina scadenza per i termini di presentazione dei nuovi Piani di distretto.

Entro il 22 dicembre 2009, infatti, in attuazione della Direttiva acque 2000/60/CE e della legge nazionale 13/2009 che ha convertito in legge il precedente decreto 208/2008 («Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell´ambiente»), le autorità di bacino italiane dovranno presentare, al pari dei loro corrispondenti negli altri paesi europei, i Piani di gestione per i nuovi distretti che caratterizzeranno, a livello comunitario, la suddivisione territoriale delle attività di gestione della risorsa idrica e degli assetti idrogeologici.

All’ Autorità di bacino del fiume Arno è stata assegnata la redazione del Piano per il nuovo distretto “Appennino settentrionale”, comprendente l’intera regione Toscana (a parte il bacino del Serchio, che continuerà a costituire un distretto di livello nazionale autonomo), oltre a settori del sistema idrico ligure, umbro, marchigiano e romagnolo.

Come per gli altri distretti, anche il Piano del bacino in questione dovrà essere presentato entro il 30 giugno prossimo, in modo che i singoli Piani locali possano poi essere riuniti nel Piano nazionale entro la scadenza prevista, considerando anche che la presentazione del Piano dovrà essere accompagnata da una Valutazione ambientale strategica (Vas).

Il giorno 23 si terrà un convegno tra esperti francesi e italiani, dove interverrà anche il segretario dell’Adb Arno, Gaia Checcucci, con un intervento sul «ruolo della pianificazione di distretto alla luce della direttiva 2000/60/CE. L’esperienza del Distretto idrografico Appennino settentrionale». Anche giovedì 25, alla tavola rotonda organizzata dalla sezione italiana della Commissione italiana irrigazione e drenaggio (Ital-Icid), si parlerà del distretto Appennino settentrionale, con un intervento di Marcello Brugioni.

Obiettivo della riorganizzazione dei bacini, e della creazione dei distretti, è l’evoluzione verso una migliore integrazione degli organi di gestione della risorsa-acqua e della prevenzione del rischio idrogeologico, e delle rispettive pianificazioni. Inoltre, è obiettivo della Comunità europea un percorso verso una sempre maggiore integrazione tra i vari ambiti del governo del territorio e il superamento di quella rigida settorialità che troppo spesso, e in particolare riguardo all’acqua, ostacola una pianificazione integrata.

Certo, non è tutt’oro quel che luce, e l’allargamento del territorio da gestire dalle singole Adb che muteranno in distretti (la chiusura delle Adb come le intendiamo oggi è evento già previsto dal dlgs. 152/2006, ma finora prorogato nella sua applicazione) potrà portare con sé, oltre ad una sicura semplificazione, anche il rischio di una maggiore difficoltà di gestione. Ma è comunque da salutare con soddisfazione il perseguimento di una migliore integrazione tra i vari settori della gestione dell’acqua da un lato, e tra i diversi ambiti delle politiche territoriali dall’altro.

Torna all'archivio