[18/06/2009] Energia

Impegnativa intesa Russia Cina su economia, sicurezza, energia e nucleare

LIVORNO. Dopo i vertici Bric ed Ocs di Ekaterinenburg, la Cina e la Russia hanno firmato a Mosca una impegnativa dichiarazione in cinque punti sulle relazioni bilaterali e sulla cooperazione economica ed energetica. Hu Jintao a Dmitri Medvedev (nella foto) si sono detti soddisfatti del lavoro comune nel 2008 che ha portato alla definizione delle frontiere tra i due Paesi e ad un accordo di cooperazione per la fornitura di petrolio.

La Russia ha ribadito che esiste una sola Cina e che il suo sostegno a Pechino su Taiwan e Tibet non cambierà mai, in cambio la Cina ha detto di sostenere gli sforzi russi «per mantenere la pace e la stabilità nel Caucaso» compresi evidentemente la repressione dell’indipendentismo ceceno e l’appoggio all’indipendenza dalla Georgia di Abhasia e Ossezia meridionale. L´intesa prevede anche uno scambio di tecnologie e attività di intelligence per combattere i rispettivi movimenti separatisti.

Sulla crisi economica Hu e Medvedev hanno assicurato di condividere «punti di vista identici o simili sull’origine della crisi attuale e le riforme del sistema finanziario mondiale e delle istituzioni finanziarie internazionali» per le quali «E’ cruciale tentare di mettere in opera il potenziale massimo delle diverse istituzioni e organizzazioni regionali per aumentare la capacità di controllo sul mercato finanziario».

Cina e Russia si oppongono al protezionismo commerciale e per il post-crisi propongono un sistema finanziario «giusto, equo, inclusivo e ben gestito» e chiedono al più presto possibile una revisione delle quote del Fmi e la riforma della Banca mondiale che dia maggior peso ai Paesi emergenti e in via di sviluppo. Nonostante l’amicizia però la crisi si fa sentire: gli scambi commerciali tra i due Paesi sono in calo e per questo i due presidenti hanno firmato un protocollo d’intesa sulla cooperazione fra le loro imprese in settori come la meccanica, le costruzioni, l´industria leggera, I trasporti, l´agricoltura, le comunicazioni, le assicurazioni, le banche la tecnologia, l´energia, l´industria chimica, le foreste e le miniere. I punti caldi di questa cooperazione transfrontaliera saranno l’estremo oriente russo e cinese e l’est della Siberia.

Naturalmente al centro di questa cooperazione ci saranno le risorse petrolifere e gasiere russe, ma anche l’energia nucleare e l’elettricità per le quali si prevede un rafforzamento del partenariato strategico sino-russo. Cina e Russia hanno discusso anche di cooperazione per l’energia nucleare, «uno delle loro priorità per la cooperazione economica – si legge nel comunicato congiunto - Hanno previsto di sbloccare la seconda fase del progetto di centrale nucleare di Tianwan e dei reattori rapidi a fini commerciali».

Il secondo punto dell’accordo prevede una stretta collaborazione su cultura, sanità, media, sport e turismo.
Per quanto riguarda la cooperazione internazionale Cina e Russia sono d’accordo sul rafforzare il ruolo dell’Onu e «sostengono il G8 nella sua volontà di rafforzare il dialogo e la cooperazione con le principali economie in via di sviluppo e di promuovere l’istituzione di un partenariato di mutuo beneficio e profittevole per i Paesi in via di sviluppo», che devono partecipare attivamente alla regolazione dei problemi mondiali. Quindi, come era già venuto fuori ai due vertici di Ekaterinenburg, un G8 sempre meno essenziale, depotenziato e "diluito" da un partenariato con i Paesi emergenti. Una specie di ponte per la transizione verso un G20 con più poteri.

Per i due presidenti i problemi internazionali più urgenti sono: la crisi finanziaria, la sicurezza mondiale, il terrorismo ed i crimini transfrontalieri, la sicurezza alimentare, la riduzione della povertà, il miglioramento dell’istruzione e del sistema sanitario pubblico e la lotta contro il cambiamento climatico.

Cina e Russia hanno riaffermato il sostegno al Trattato di non-proliferazione nucleare «essenziale per permettere alla comunità internazionale di prevenire la proliferazione delle armi nucleari» (che continuano a proliferare in casa loro…) ed hanno espresso inquietudine per la situazione coreana.

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