[17/06/2009] Urbanistica

Italia Nostra e Legambiente: Stop al cemento nel comune di Pescaglia (Lucca)

LUCCA. In data 12 giugno Italia Nostra Lucca e Legambiente Lucca hanno presentato osservazioni al R.U. di Pescaglia contestando quanto questo piano prevede nell’area della Freddana a danno dell’intatto ambiente collinare.
Qui, infatti, a monte di Monsagrati e di S. Martino è in progetto un nuovo asse viario di consistenza analoga alla via provinciale e che, con andamento pressoché parallelo a questa, va ad interessare i primi ambiti collinari sui quali porta anche previsioni di sviluppi residenziali e commerciali.
“Il piano dell’UTOE F1”, si dice nel documento “prevede che a margine di questo nuovo asse viario e delle sue diramazioni (a nord e a sud dello stesso) si possano sviluppare nuove aree di nuova urbanizzazione residenziale, nuove aree per l’espansione di attività commerciali e direzionali e creare nuove aree F per attrezzature di interesse generale sia pubbliche che private e perfino un distributore di carburanti.
Da questo emerge come la previsione del nuovo asse serva in realtà per rendere attuabili tutte queste previsioni edificatorie. Invero la struttura attuale dell’UTOE F1 conserva già all’interno dell’area urbanizzata ampi spazi e lotti per esaurire necessità di rispondere ad es. ai fabbisogni residenziali immediati nel periodo di prevedibile validità del Regolamento Urbanistico, sia nelle “aree residenziali consolidate” e “di ristrutturazione” (Bac e Bar) ecc.
Il contenimento dei fabbisogni dello sviluppo all’interno nello spazio già urbanizzato è giustificato nel caso in esame proprio perché le espansioni previste e la stessa consistente nuova viabilità con le cinque enormi rotonde che la interessano, vanno ad interferire con aree intatte e agricole di pregio che devono essere integralmente conservate come da classificazione del Piano Strutturale.
“Oltre a questo illegittimo contrasto con lo strumento sovraordinato, la nuova viabilità e le espansioni edilizie verrebbero a cancellare il rapporto storico-ambientale tra gli attuali nuclei abitati di fondovalle (S. Martino e Monsagrati) e il territorio agricolo e collinare retrostante e aderente all’abitato, cancellandone la perfetta continuità e creando una del tutto nuova cesura con l’entroterra apportata soprattutto dal “taglio” del lungo e sovradimensionato nastro stradale di cemento.”
Certamente questi ampliamenti edilizi che erodono aree verdi ed agricole di pregio sarebbero solo il primo passo per ulteriori future erosioni, rese appetibili dalla invidiabile qualità ambientale di queste zone collinari e facilitate dalla presenza dell’infrastruttura.”
In base a quanto sopra Italia Nostra e Legambiente hanno richiesto:
1. La cancellazione del nuovo asse viario a monte degli abitati di S. Martino e Monsagrati che comporta un impatto incompatibile con la struttura ambientale dei luoghi.
2. La cancellazione delle aree di espansione residenziali, produttive e direzionali e limitazione degli sviluppi all’interno dell’area già urbanizzata .
3. La classificazione dell’area interessata dalla prevista strada e quelle dei previsti sviluppi insediativi , insieme a tutto il contesto a monte dei due centri (in coerenza con il P.S. vigente), come aree agricole e ambientali di pregio di cui è indispensabile conservare i caratteri.

Inoltre, sulla base di una vocazione legalitaria, è stato richiesto l´accesso a tutti gli atti amministrativi a monte dell´adozione del Regolamento Urbanistico.

* Roberto Mannocci – Presidente Italia Nostra, Sez. di Lucca
Michele Urbano – Presidente Legambiente Città di Lucca

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