[17/06/2009] Comunicati

La nuova disciplina dell´Arpat piace al direttore Sonia Cantoni

FIRENZE. In questi 10 anni di vita dell’Agenzia abbiamo assistito (e in molti casi anche contribuito) ad una forte evoluzione delle strategie di protezione dell’ambiente, a livello internazionale, nazionale e regionale. La nuova legge riconosce all’Agenzia il fondamentale ruolo di ente che concorre alla promozione dello sviluppo sostenibile e contribuisce al mantenimento e al miglioramento sostanziale e misurabile dell’ambiente in Toscana. La riforma risponde inoltre alla sentita esigenza di aggiornare competenze, relazioni, meccanismi di funzionamento dell’Agenzia, così da rispondere sempre meglio alle crescenti richieste di intervento da istituzioni e cittadinanza.

La nuova disciplina ha il pregio di focalizzare in modo più preciso e condiviso il campo di azione dell’Agenzia. Va in questo senso la previsione di un’apposita ‘Carta dei servizi e delle attività’ che, individuando puntualmente le attività istituzionali dell’Agenzia, stabilirà anche i livelli minimi di attività da garantire su tutto il territorio regionale. La scelta, operata anche sulla scorta dell’esperienza dei Livelli essenziali di attività (c.d. LEA) nel settore dei servizi sanitari, è dunque quella della trasparenza: i livelli minimi rappresenteranno l’area di intervento obbligatoria per l’Agenzia, di cui saranno chiariti beneficiari e standard di riferimento. Ma la Carta servirà anche a rafforzare l’imparzialità e la terzietà dell’Agenzia, fronti su cui, comunque, l’Agenzia è chiamata espressamente dalla Legge a improntare tutto il suo agire.

Positiva è anche l’intenzione di ricondurre l’azione dell’Agenzia alle logiche e ai metodi della pianificazione e programmazione integrata, che si riscontra - oltre che nel concetto della Carta - nella istituzione di una ‘Conferenza permanente degli Enti di riferimento per la programmazione e la verifica delle attività’, nella previsione di Direttive annuali da parte della Regione Toscana e nel richiamo esplicito al Piano regionale di azione ambientale e al Piano sanitario regionale.

Attese da tempo sono le garanzie di finanziamento che la riforma offre rispetto ai livelli minimi di attività obbligatorie, superando le incertezze che, dalla sua istituzione ad oggi, l’Agenzia ha sofferto nel reperimento delle risorse.

La stesura della proposta della ‘Carta dei servizi e delle attività’ spetta all’Agenzia, che vede così riconosciuto, come fondamentale, l’apporto della propria esperienza operativa. Ma apprezzabile è anche l’ampio confronto previsto, prima dell’approvazione della Carta, da parte del Consiglio regionale, con le rappresentanze istituzionali e sociali (tavoli di concertazione e consultazione della ‘Conferenza permanente’). Tale scelta sottolinea infatti gli aspetti di complessità dell’azione e di multireferenzialità dell’Agenzia (l’Agenzia lavora per/con le istituzioni, i cittadini, le imprese toscane, le loro rappresentanze associative, le altre Agenzie, gli enti di studio e di ricerca).

Infine, soddisfazione anche sul fronte degli indirizzi per l’organizzazione dell’Agenzia: il piano di revisione a cui l’Agenzia sta lavorando dall’autunno 2006. Risulta infatti coerente con i contenuti della riforma. La riconferma di un’articolazione spinta dell’Agenzia a livello territoriale da un lato, e la valorizzazione delle “specialità” a livello sovraprovinciale dall’altro, non sono orientati a produrre tagli, ma ad ottimizzare le funzioni e a generare economie da reinvestire nell’ente e nella sua capacità di risposta.

Ringrazio dunque l’Assessore all’ambiente Annarita Bramerini, la Giunta regionale e il suo Presidente, le Commissioni consiliari e i consiglieri regionali che hanno dedicato attenzione ed impegno al varo di questa riforma, valorizzando il cammino compiuto sino ad oggi dall’Agenzia e investendo nel suo futuro.


* Sonia Cantoni è direttore generale di Arpat


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