[17/06/2009] Parchi

La situazione delle foreste nel mondo? Ecco la fotografia della Fao

LIVORNO. La Fao ha presentato il secondo rapporto su “La situazione delle foreste nel mondo 2009”, e in questa occasione ha sottolineato la necessità di riformare le istituzioni forestali e aumentare gli investimenti in scienza e tecnologia come chiavi per un migliore sfruttamento delle foreste, da tutti i punti di vista. Le contemporanee minacce della crisi economica e del cambiamento climatico stanno portando il tema della gestione delle foreste tra le priorità dell´agenda globale e si prevede una situazione molto diversificata - sottolinea il rapporto - con guadagni nelle aree boschive in alcune regioni e perdite in altre. La domanda globale di prodotti forestali è stimata in aumento nelle prossime decadi, secondo il rapporto, anche per le politiche energetiche e per il cambiamento climatico che stanno facendo aumentare il consumo di legna come fonte di energia.

Per governare questo processo le carenze istituzionali rimangono il problema principale, ma anche il più difficile da risolvere e i paesi in via di sviluppo, in particolare, che si trovano a far fronte a forti pressioni sulle loro foreste, per queste carenze sono particolarmente a rischio.

«Adattare le istituzioni forestali ai rapidi cambiamenti nell´ambiente circostante è una sfida cruciale - afferma Jan Heino (Nella foto), Vice-Direttore Generale, del Dipartimento Foreste della FAO - Di particolare importanza è la necessità di reinventare le agenzie forestali del settore pubblico, che sono state molto lente nell´adattarsi ai mutati bisogni degli operatori». Ma il rischio per la protezione del patrimonio forestale del pianeta potrebbe venire anche dall’attuale crisi economica, dato che la riduzione nella domanda di legna e prodotti legnosi in seguito al crollo del settore delle costruzioni e la crisi creditizia stanno avendo un grave impatto negativo sugli investimenti nelle industrie così come sulla gestione delle foreste.

La preoccupazione – secondo il rapporto - , è che alcuni governi potrebbero ridimensionare gli ambiziosi obiettivi ambientali precedentemente fissati o rimandare le decisioni politiche più importanti relative alla mitigazione e all´adattamento al cambiamento climatico, se dovessero dare priorità alla necessità di invertire il trend economico negativo. Analogamente anche iniziative come quella di ridurre le emissioni causate dalle deforestazioni e dal degrado del patrimonio forestale, che dipendono dagli aiuti finanziari internazionali, potranno subirne le conseguenze.

Inoltre, la contrazione dei settori economici formali offre spesso spazio all´espansione del settore informale, il che può portare ad un aumento del disboscamento illegale. Ma ci sono anche opportunità derivanti dalla crisi corrente. L´attenzione crescente posta sul green new deal potrebbe fornire una nuova direzione allo sviluppo del settore forestale: il rimboschimento, l´aumento degli investimenti per una gestione sostenibile delle foreste e la promozione attiva dell´uso di energia rinnovabile e di tecniche di costruzione ecologiche, potranno diventare, spiega il rapporto, tutte parti integranti di un piano di uno sviluppo verde.

Rimangono notevoli disparità sui patrimoni boschivi nelle varie aree del pianeta. Il patrimonio boschivo in Europa , ad esempio, che rappresenta 17% della superficie globale terrestre, e un quarto del patrimonio forestale mondiale ( pari all´incirca ad 1 miliardo di ettari, di cui l´81% si trova in Russia) è stimato in aumentare sia per un insieme di circostanze tra cui l´aumento dei livelli di reddito, un cresciuto interesse nella protezione dell´ambiente, e grazie a politiche e contesti istituzionali che funzionano.

Non altrettanto si stima accadere in sud America, dove l´attuale trend di deforestazione non sembra destinato a diminuire nel futuro prossimo, nonostante la bassa densità di popolazione. Gli alti prezzi dei beni alimentari e dei combustibili favoriranno un aumento dei disboscamenti per far spazio all´allevamento di bestiame ed alle coltivazioni agricole per la produzione di cibo, mangime e bio-carburanti.

Uno scenario spesso incoraggiato anche dal nord America , il cui futuro, afferma il rapporto dipenderà da quanto velocemente la regione riuscirà ad invertire l´attuale trend economico negativo e il suo impatto sulla domanda di legna e prodotti legnosi, specialmente negli Stati Uniti,. Il settore forestale dovrà anche fronteggiare le sfide del cambiamento climatico, tra cui l´aumento nella frequenza e nell´intensità degli incendi boschivi e i danni provocati da parassiti e specie invasive.
Peggio ancora la situazione viene descritta in Africa, dove le perdite boschive continueranno probabilmente con la stessa rapidità, a causa di una domanda crescente di cibo ed energia, che insieme all´aumento dei loro prezzi, aggraverà la situazione. Che potrà ulteriormente peggiorare in seguito all´apertura di nuove aree di disboscamento grazie all´aumento degli investimenti in infrastrutture. Inoltre le sempre più frequenti siccità, la diminuzione delle risorse idriche e le alluvioni ostacolano i tentativi di fronteggiare il problema sia a livello locale sia nazionale e minano gli sforzi per una gestione sostenibile delle foreste in Africa.

Infine nelle regioni dell’ Asia e nel Pacifico, dove vive oltre metà della popolazione mondiale con alcune delle nazioni con le più alte densità di abitanti al mondo, la domanda di legna e prodotti legnosi è stimata in continua crescita, in linea con l´aumento della popolazione e dei redditi.

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