[16/06/2009] Parchi
Spett. le redazione Greenreport,
riguardo all´articolo in oggetto mi permetto di mostrare quantomeno forti dubbi sul fantomatico avvistamento della Foca Monaca all´Isola del Giglio e vado a spiegare i perchè.
La foca Monaca è ormai scomparsa delle nostre coste da oltre 40 anni, e non se ne ha più traccia nemmeno in zone di protezione integrale come l´Isola di Montecristo e neppure nei supervigilati parchi marini della Corsica, dove peraltro il concetto di protezione del mare è lontano anni luce da quello italiano, purtroppo per noi.
Recentemente sono stato in visita proprio all´Isola di Montecristo dove questo simpatico mammifero viveva fino agli anni ´60, ma i guardia parco della Forestale che ogni giorno presidiano l´isola anche dal mare, mi hanno confermato che la sua presenza è ormai solo un lontano ricordo nonostante gli stringenti vincoli cui è sottoposta l´isola e il suo naturale isolamento dalla terraferma.
Attualmente una colonia di Foche vive stabimente nelle isole Sporadi, ad Alonissos esiste anche il centro di raccolta, cura e studio degli esemplari feriti, ma la colonia sopravvive negli isolotti di Piperi e cioè a 25 miglia a Nord Ovest dal primo posto abitato, in pieno Egeo, lontano da rotte commerciali e turistiche, in una piccola isola (ovviamente disabitata) in cui l´accesso è severamente vietato ed è circondata solo da altre isole disabitate dove le ferree regole del parco sono meno stringenti.
Altre colonie sono segnalate in Turchia ed Egeo e a questo punto viene quindi da domandarsi come abbia fatto questo esemplare (viste le abitudini gragarie, territoriali e costiere delle foche) a compiere questo tragitto di migliaia di miglia per andare a farsi fotografare proprio all´ombra della Torre del Campese, all´isola del Giglio e cioè in una realtà fortemente turistica, abitata tutto l´anno e dove d´estate il traffico nautico è impressionante, sulle rotte di navi commerciali e traghetti, tantopiù in un periodo in cui c´è un acceso dibattito sull´opportunità di istituire un´area marina protetta e in un momento di crisi economica in cui i fondi per la gestioni di questi oasi sono ormai ridotte al lumicino. Ecco quindi spuntare la Foca Monaca!
Sono anch´io rimasto colpito dalla notizia visto che frequento l´isola da molti anni, ma poi con calma, una volta passato l´entusiasmo iniziale ho fatto queste considerazioni sulle quali vi pregherei di volervi soffermare.
Quelle foto non dimostrano ovviamente niente perchè potrebbero essere state scattate in Grecia, in Turchia, in Africa o chissà dove, se non addirittura scaricate da internet.
Direi che il paragone fra l´Isola del Giglio e lo sperduto scoglio di Piperi è quantomeno improbabile e questa notizia sembra una bufala montata ad arte per attrarre qualche contributo europeo per gli ormai asfittici parchi marini italiani.
Spero di sbagliarmi ma ragionando a freddo ed essendo pratico di mare sopra e sotto il pelo dell´acqua, non riesco proprio a crederci.
Cordialità.
Alessandro Staderini, Siena
RISPONDE LA REDAZIONE
Gentile lettore,
una foca é stata avvistata e fotografata pochi anni fa nel canale di Piombino, ben più a nord del Giglio. L´anno scorso un esemplare é stato avvistato in Sicilia. Le foche bazzicano anche le isole della Dalmazia, ben più a nord del Giglio. E´ così difficile che un esemplare giovane, come ha detto subito legambiente, possa aver raggiunto il Giglio durante i lunghi vagabondaggi che sembrano caratterizzare questa specie? E poi perché un signore di Pistoia che l´ha fotografata, e diverse persone del Giglio e turisti che hanno confermato l´avvistamento, dovrebbe aver deciso di fare questo scherzo? In quanto all´accusa di voler attrarre finanziamenti europei per i parchi marini forse il lettore non sa che al Giglio l´Area Marina protetta non c´è.
E la bufala poi chi l´avrebbe architettata? Esiste inoltre, lo ha trasmesso anche la Rai, un filmato che documenta la presenza stabile della Foca monaca in Grecia anche molto vicina ad un centro abitato.