[16/06/2009] Comunicati

Iucn: contro le catastrofi è meglio la natura

LIVORNO. Secondo la International Union for Conservation of Nature (Iucn) «I governi devono inserire una migliore gestione della natura in tutte le politiche di riduzione del rischio di catastrofi, se vogliamo raggiungere l´obiettivo di ridurre notevolmente le perdite da disastri entro il 2015». La direttrice dell’Iucn, Julia Marton-Lefèvre, sottolinea che «Se vogliamo costruire la resilienza ai disastri naturali, abbiamo bisogno di gestire meglio le nostre risorse naturali ed in modo più sostenibile. Se ben gestite, le mangrovie possono garantire non solo la protezione per le comunità costiere contro tempeste e mareggiate, ma anche apportare ulteriori benefici alle persone con la pesca ed altri utilizzi e fornendo l’habitat per molte specie importanti».

Dopo lo tsunami che colpì l’Oceano Indiano nel 2004, i rappresentanti dei governi si riunirono in Giappone nel gennaio 2005 per adottare l’Hyogo Framework for Action, un piano decennale che dovrebbe rendere il mondo più sicuro rispetto alle catastrofi naturali. Un piano che incita ad investire massicciamente nella prevenzione delle catastrofi ed a rafforzare le capacità dei Paesi più vulnerabili ad affrontare i rischi. Un piano che in molti Paesi si è trasformato al contrario in opere infrastrutturali e insediamenti turistici che hanno scacciato dalle coste colpite dallo tsunami le popolazioni locali e le comunità di piccoli pescatori per far posto alle multinazionali del turismo ed alla speculazione di politici e grossi imprenditori nazionali.

Il contrario di quel che pensa Neville Ash, a capo dell’Ecosystem management programme dell’Iucn: «Gli investimenti in natura possono essere un modo economicamente efficace per ridurre la vulnerabilità delle persone alla siccità, alla desertificazione ed all´insicurezza alimentare. Gli ecosistemi, come le zone umide, le foreste e gli habitat costieri naturali, sono in grado di fornire robusti elementi naturali per la protezione dai rischi e dagli impatti del cambiamento climatico».

Secondo il Global assessment report on disaster risk reduction, che l’Onu ha reso noto a maggio in Bahrein, le perdite umane ed economiche causate dalle calamità naturali sono in aumento ad un ritmo allarmante e il degrado ambientale e il cambiamento climatico sono i principali motivi di questo aumento senza precedenti del livello globale del rischio di catastrofi.

«Gli sforzi per ridurre i rischi di catastrofe devono essere sistematicamente integrati nelle politiche sviluppo e di gestione ambientale - spiega Karen Sudmeier-Rieux, della commissione Ecosystem management dell’Iucn - Il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio e il nostro modo di adattarsi al cambiamento climatico dipenderanno anche dalla capacità della comunità internazionale di costruire la resilienza della natura e delle persone ai disastri».

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