[15/06/2009] Parchi

D´Angelis: «Il nostro paese senza una strategia sulla biodiversità»

FIRENZE. Il Piano d’azione sulla biodiversità che la Regione Toscana sta elaborando, si pone nel quadro della strategia dell’Unione europea sulla biodiversità e ha come documento di riferimento iniziale la convenzione internazionale sulla biodiversità datata 1992. I Paesi aderenti tra cui l’Italia, che ha firmato con buon tempismo nel 1994, dovevano elaborare piani o almeno strategie sulla biodiversità.

Ad oggi 166 paesi hanno elaborato piani e/o strategie (alcuni sono già alla seconda revisione) mentre 25 Paesi tra cui purtroppo il nostro, sono rimasti al palo evidenziando un’arretratezza anche culturale su questo tema. L’Italia che al momento sta lavorando ad una strategia sulla biodiversità (e non a un Piano ben più impegnativo dato che implica azioni e verifiche), ha acquisito alcuni documenti e riparte dagli impegni presi con la “Carta di Siracusa”.

Il documento in elaborazione al ministero che sarà aperto alla collaborazione stato-regioni e alla concertazione generale, assume tre obiettivi principali: garantire i servizi agli ecosistemi; adottare una strategia di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici; far uscire la biodiversità da tema specifico solo per addetti ai lavori e portarlo a tema generale con una rilevanza anche economica.

In questo quadro assume ancor più valore il progetto in corso tra Regione Toscana e Wwf: «Il progetto è auspicio di importanti indicazioni ed impegni per una più efficace azione a tutela della biodiversità nel nostro paese in vista dell´attesa strategia nazionale che dovrebbe essere adottata entro il 2010- dichiara Stefano Leoni presidente nazionale del Wwf- Il progetto applica, per la prima volta a livello regionale, una metodologia internazionale innovativa per l´Europa che la direzione protezione della natura del ministero dell’Ambiente ha voluto sperimentare sostenendo il progetto promosso dalla Regione Toscana e dal Wwf Italia».

Netta la valutazione di Erasmo d’Angelis, presidente della Commissione regionale Ambiente e territorio sull’operato del governo su questo tema: «A me pare che si adotti la strategia del gambero, cioè si facciano passi indietro. Manca concretezza ed un strategia d’azione nazionale sulla biodiversità. Invece si operano tagli al settore, si vogliono tagliare anche le risorse ai parchi e si negano i cambiamenti climatici. Siamo preoccupati per questa assenza di politica perché la tutela di piante e animali non è di destra ne di sinistra. Questo lavoro che Wwf e Regione Toscana stanno facendo - ha continuato d’Angelis - deve essere chiaro che non è di nicchia, e noi ci impegneremo in accordo anche con il governo regionale, perché questo settore possa avere maggiori risorse per rafforzare la ricerca, dare certezze anche a chi vi opera ed estendere le misure di conservazione. In un contesto antropizzato come quello Toscano, la nuova legge sulle aree protette estenderà la tutela in questi territori ma la biodiversità va difesa anche all’esterno e ciò implica rivedere anche alcuni aspetti urbanistici ed il modello di produrre in agricoltura. Le indicazioni che emergeranno da questo Piano- ha concluso il presidente della Commissione Ambiente- devono diventare centrali per l’intera economia regionale».

Su questo aspetto si è anche soffermato Franco Ferroni, responsabile progetti Conservazione del Wwf Italia «auspichiamo che qualunque governo si insedi in regione nel 2010, tenga in adeguata considerazione il Piano e le indicazioni che emergeranno».

L’assessore regionale ai parchi, aree protette e biodoversità, Marco Betti nell’introduzione al convegno evidenziando i dati toscani ha parlato di quella che ha definito “l´arca della Toscana” cioè un´area a cavallo tra le province di Lucca e Massa che risulta, con 139 specie diverse, la più ricca di biodiversità. Betti ha poi evidenziato come oltre la metà delle zone in cui sono presenti specie da salvaguardare, si trova all´interno di aree protette, che in Toscana rappresentano quasi il 10% della superficie regionale e ha sottolineato come la nuova legge regionale sulle aree protette rafforzerà gli elementi di tutela. Betti in tema di risorse ha poi precisato «è maturo il momento perché il Parlamento europeo recentemente eletto decida di creare uno specifico fondo a tutela della biodiversità, a cui attingere con un meccanismo simile a quello dei fondi strutturali».

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