[12/06/2009] Parchi

Wto: mare in crisi da over-fishing, occorre una Doha per la pesca sostenibile

LIVORNO. Secondo l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) i mari del mondo sono sempre più pieni di spazzatura e sacchetti di plastica ed hanno sempre meno pesci. La colpa di tutto questo sarebbe soprattutto dei sussidi governativi alla pesca industriale.
Infatti, anche vista dal punto di vista commerciale del Wto la situazione è certamente preoccupante: l’80% delle risorse ittiche mondiali è sotto pressione, secondo la Fao sono già pienamente sfruttate, notevolmente depauperate o in fase di recupero dopo un eccessivo sfruttamento.

Secondo il direttore generale del Wto, Pascal Lamy, «Alcune specie sono a rischio di estinzione per la pesca eccessiva, e i governi danno sussidi a coloro che ne sono colpevoli. Oggi, corriamo il rischio che l´eccesso di pesca esaurisca gli stock ittici nei nostri oceani e che molte specie scompaiano per sempre. Questo non è solo una cattiva notizia per gli oceani, è una cattiva notizia per i 43,5 milioni di pescatori professionisti del mondo. I governi hanno contribuito a questo problema fornendo quasi 16 miliardi di dollari ogni anno in sussidi al settore della pesca. Questo sostegno mantiene più barche in acqua e meno pesci nel mare».

In realtà i finanziamenti pubblici che arrivano globalmente alla pesca sono intorno ai 20 miliardi di dollari o più all’anno, una cifra equivalente al 25% del valore del pescato in tutto il mondo.

Secondo un rapporto Fao-Banca Mondiale del 2008, solo negli Usa le perdite economiche causate dalla sovra-pesca sono di 50 miliardi all´anno.

Anche il rappresentate Usa al Wto, Ron Kirk, è d’accordo ed ha affermato che gli Stati Uniti sta spingendo per rafforzare le norme contro le «sovvenzioni dannose alla pesca che contribuiscono alla sovraccapacità della flotta e alla pesca eccessiva».

Lamy sottolinea che «I membri del Wto stanno negoziando la riforma di questi programmi di sussidio per fare in modo che la pesca diventi un’industria sostenibile, in modo che anche le popolazioni future possano apprezzare la bellezza degli oceani. Un accordo oggi nel Wto significherebbe oceani ricchi per le future generazioni». Insomma, l’insospettabile e non proprio ambientalista Wto corre ai ripari per frenare una situazione vicina al collasso e annuncia una specia di Doha Round per la pesca.

«Il commercio internazionale può svolgere un ruolo fondamentale per proteggere gli oceani del mondo – dice Courtney Sakai del gruppo Oceana - Il Wto è in una posizione unica per realizzare una delle più significativa azioni per stoppare il global over-fishing».

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