[12/06/2009] Rifiuti

In attesa delle alternative, piombo, mercurio, cadmio e cromo possono essere utilizzati

LIVORNO. Dal momento che l’eliminazione di piombo, mercurio, cadmio e cromo è tuttora impraticabile per ragioni tecniche o scientifiche, questi materiali potranno essere ancora utilizzati in alcune apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee): lo ha stabilito la Commissione europea con decisione pubblicata ieri sulla Gazzetta ufficiale europea che modifica (nell’allegato relativo all’esenzioni) la direttiva sulla restrizione dell´uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Tutto questo perché non è ancora possibile sostituire il piombo nelle saldature di cavi sottili in rame con diametro pari o inferiore a 100 μm nei trasformatori di potenza. Né è possibile sostituirlo nello strato di rivestimento dei diodi ad alta tensione basati su un corpo di vetro allo zinco-borato. Così come non è attualmente possibile sostituire il cadmio e l’ossido di cadmio nelle paste a film spesso utilizzate su ossido di berillio legato all’alluminio.

Invece le tecnologie necessarie a sostituire i circuiti analogici per il trattamento del suono, onde evitare l’uso di “optoaccoppiatori” al cadmio in tutte le applicazioni audio professionali, dovrebbero essere disponibili a partire dal 31 dicembre 2009. Così come dovrebbe essere possibile, ma a partire dal 1 luglio 2010 sostituire il mercurio utilizzato come inibitore dello sputtering dei catodi nei display CC al plasma che ne contengono fino a 30 mg.

Dunque, per ragioni tecniche scientifiche questi usi di piombo, mercurio, cadmio e cromo sono esentati dal divieto generale europeo. Ossia quello secondo cui già a partire dal 1 luglio 2006 gli Stati membri devono provvedere affinché le apparecchiature elettriche ed elettroniche nuove immesse sul mercato non contengano piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bifenili polibromurati (Pbb) o etere di difenile polibromurato (Pbde).

Non a caso la direttiva del 2003 oltre a mirare al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri sulle restrizioni dell’uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, tende a contribuire alla tutela della salute umana nonché al recupero e allo smaltimento ecologicamente corretto dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee).

Infatti, tenendo conto della fattibilità tecnica ed economica, la maniera più efficace di garantire una riduzione significativa dei rischi per la salute e l’ambiente legati a queste sostanze è la sostituzione di queste con materie sicure o più sicure. E dunque, imponendo una restrizione dell’uso di tali sostanze pericolose, le possibilità e la convenienza economica del riciclaggio di Raee potrebbero aumentare e potrebbero diminuire gli impatti negativi sulla salute dei lavoratori degli impianti di riciclaggio e sull’ambiente.

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